Fratelli Mirabello, giovane viene scagionato dal padre ma rimane in carcere
È stato scagionato dal padre ma rimane comunque in carcere Michael Marras, il 27enne arrestato insieme al padre, Joselito, 57 anni (QUI), per il duplice omicidio dei fratelli di origine calabrese Massimiliano e Davide Mirabello, di 35 e 40 anni, residenti nel sud della Sardegna.
A confessare l’omicidio (QUI) era stato Joselito Marras che aveva inoltre dato informazioni sul luogo dove ritrovare i corpi dei Mirabello, e lo stesso 57enne aveva anche scagionato il figlio affermando di aver fatto tutto da solo.
Dopo le dichiarazioni gli avvocati del giovane, Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu, hanno presentato la richiesta di scarcerazione che oggi il Gip di Cagliari ha rigettato.
“Il giudice non ha tenuto in nessun conto neppure il motivato parere del medico legale che ha confermato le modalità dell'omicidio riferite da Joselito Marras” hanno detto gli avvocati che hanno poi aggiunto: “è una ordinanza corredata da una scarna e contraddittoria motivazione”.
Marras ha raccontato di essersi difeso da un’aggressione da parte dei due fratelli, uno dei quali armato di un coltello, sparando un colpo di fucile contro Davide e colpendo mortalmente con il calcio della stessa arma la testa di Massimiliano.
Il coltello è stato trovato da Stefano Mura, 42 anni, finito nel registro degli indagati per favoreggiamento. L’uomo avrebbe prima fatto sparire l’oggetto dal luogo del duplice omicidio poi lo avrebbe affidato a un parente; dopo un mese lo ha consegnato ai carabinieri, danneggiato e bruciato.