Omicidio “passionale” a Scandale, condannato a 16 anni di reclusione
Il Gup del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola, ha condannato a 16 anni di reclusione (il Pm ne aveva chiesti 20), Giovanni Voce, 32enne di Scandale, finito a processo con l’accusa di aver assassinato, nel gennaio dell’anno scorso, nella frazione di Corazzo del centro del crotonese, Giovanni Lucante, allora 36enne (QUI).
La vittima - il cui corpo fu ritrovato in località Santa Anastasia - lavorava in un terreno. Uscito di casa intorno alle due del pomeriggio, non aveva più fatto rientro, il che aveva allarmato la famiglia che aveva così avvisato il comandante della stazione locale dei carabinieri che ascoltò immediatamente alcuni degli amici di Lucante e con cui questi era uscito la sera precedente.
Il giorno successivo, poi, il presunto omicida si presentò in caserma confessando ed accompagnando i militari sul luogo dove venne poi trovato il cadavere del 36enne.
La tesi degli investigatori fu subito che l’omicidio, avvenuto a colpi d’ascia, fosse maturato al culmine di una lite per motivi passionali.
A Lucante oltre all’omicidio volontario aggravato si contestava anche la premeditazione, aggravante che, durante il processo, è però caduta essendo riuscito il suo avvocato - attraverso una consulenza - a dimostrare che proprio l’arma del delitto fosse della stessa vittima. Esclusa dal Giudice dell’udienza preliminare anche l’aggravante dei futili motivi proposta dai legali di parte civile.