Sgomberi a Caminia di Stalettì: Legambiente Calabria esprime soddisfazione
Legambiente Calabria accoglie con grande soddisfazione la notizia che il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso di alcuni cittadini che avevano chiesto l'annullamento dell'ordinanza, emessa dal Comune, di ingiunzione di sgombero di alcune costruzioni site a Caminia di Stalettì (località Panaja), sul demanio marittimo e sul demanio ferroviario.
"Caminia di Stalettì, - si legge nella nota di Legambiente - con la sua lunga spiaggia e la sua scogliera a picco sul mare, è una della località piu’ belle dell’intera costa Jonica calabrese; un luogo paradisiaco, in parte, purtroppo, devastato dalla cementificazione selvaggia e dall’inerzia delle Istituzioni protrattasi negli anni.
A Caminia, le case si trovano a pochi metri dal mare, in spregio alla normativa di tutela delle coste ed ingenerando dubbi anche sull’allaccio alle fognature; qualche costruzione si trova addirittura direttamente sulla sabbia, sulla spiaggia libera che dovrebbe essere a disposizione di tutti i cittadini."
"Le case abusive - si legge - occupano, in particolare, il demanio marittimo che appartiene, per definizione, allo Stato o ad Enti pubblici territoriali ed è destinato all’uso collettivo da parte della cittadinanza. Solo nel 2019 il Comune di Staletti’, in seguito ai controlli eseguiti dall’Ufficio tecnico e dalla Guardia costiera di Soverato ha emesso varie ordinanze di sgombero nei confronti delle persone che occupano tali aree abusivamente, ingiungendone il rilascio ed il ripristino dello stato naturale dei luoghi.
Il Tar Calabria decidendo sull’impugnazione dell’ordinanza di sgombero, nel rigettare il ricorso, ha affermato che “le opere risultano realizzate in assenza dei necessari titoli autorizzativi su area individuata secondo il P.R.G. vigente come Zona di riqualificazione del litorale; l’area interessata dai lavori risulta sottoposta a vincolo di tutela paesaggistica ai sensi del D. lgs 42/2004, nonché a vincolo idrogeologico"."
"L’associazione del Cigno - scrive ancora l'associazione ambientalista - non può che essere soddisfatta della decisione del Tar che rende, finalmente, giustizia all’ambiente e tutela i beni comuni.
Nel medesimo Comune di Staletti’ come non ricordare un’altra storia durata decenni, come quella dell’ecomostro di Villaggio Lopilato, costruito a ridosso dei resti archeologici della chiesetta di San Martino (identificata con il Vivarium di Cassiodoro) denunciato da Legambiente ed abbattuto nel 2013, senza che sia seguita la riqualificazione effettiva dell'area."
"L’associazione ambientalista - per come sottolinea Anna Parretta, vice-presidente di Legambiente Calabria - combatte da sempre l’abusivismo edilizio che devasta i luoghi più belli del Paese e provoca pesanti conseguenze sullo sviluppo urbanistico, sulla qualità del paesaggio, sull’economia e sulla sicurezza del territorio."
"Legambiente Calabria - si legge ancora - chiede con forza che gli sgomberi delle case abusive di Caminia vengano ora celermente eseguiti e vigilerà, anche tramite i propri circoli territoriali (come il circolo di Staletti’, il circolo di Girifalco ed il circolo di Catanzaro), sulla effettiva esecuzione dei provvedimenti di sgombero delle aree illegittimamente occupate."
"Inoltre Legambiente Calabria - si legge infine - chiede che tutte le aree oggetto dei provvedimenti vengano riqualificate e restituite all'uso collettivo. Occorre una seria riflessione da parte delle Istituzioni su quanto il futuro della Calabria e dei calabresi sia strettamente legato al turismo sostenibile ed al rispetto e tutela del territorio e del mare."