Fase 2, Paris: parrucchieri ed estetisti delusi, riapertura anticipata
"Il Paese pian piano sta cercando di ritornare ad una normalità sociale, sanitaria, lavorativa e, anche se incombe sulle nostre vite il subdolo Covid-19, dobbiamo con cautela e rispettando tutte le disposizioni di sicurezza, fa ripartire la nostra economia. I parrucchieri e gli estetisti sono delusi dal Decreto ministeriale del 26 Aprile che, nella calendarizzazione di riapertura delle attività commerciali, non sono stati inclusi e potranno rialzare la serranda il prossimo primo Giugno." - Lo scrive in una nota stampa il Consigliere regionale Nicola Paris -
"Il settore della bellezza,- si legge - come tanti altri settori, è chiuso dallo scorso 12 Marzo e per i professionisti locali e non, sarebbe importante riavviare le proprie attività adesso, senza aspettare ulteriori giorni di stop. Concordo per una riapertura anticipata così come richiesta dai professionisti per il 18 Maggio, questo sarebbe un importante segnale da parte di chi governa di vicinanza e attenzione ma anche, uno sprone psicologico ed economico per i lavoratori. La sicurezza nel campo della cura e della bellezza del corpo è da sempre stata una prerogativa dei professionisti e credo che non ci sia alcun problema per loro di aggiungere ulteriori dispositivi per garantire l’igiene e i dovuti comportamenti sociali. Già prima del Coronavirus, le normative erano molto severe e precise nei centri estetici e di bellezza e ora più che mai, sono convinto che i nostri preziosi professionisti vogliono rimettersi in gioco ricominciando in sicurezza e a tutela del pubblico."
"Inoltre,- conclude Paris - i parrucchieri ed estetisti lavorano su appuntamento, con la possibilità di regolare le entrate e le uscite dei clienti quindi, perché non anticipare anche per loro la riapertura? Diamo fiducia anche a questo settore, anche così combatteremo la paura del Covid-19 ma soprattutto, metteremo un freno a chi lavora in nero e senza alcuna precauzione. Dimostriamo adesso, che il Governo è davvero vicino alla sua gente, ai suoi lavoratori consentendo a questi di riprendere le proprie attività altrimenti a pagare il prezzo più alto saranno sempre le persone oneste"