Corigliano. Arrivi incontrollati braccianti extracomunitari, Abate: questione sanitaria

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“Sto seguendo con grande interesse la questione degli arrivi incontrollati di braccianti agricoli extracomunitari nel centro storico di Corigliano paese. Sono in contatto sia con le istituzioni locali e sia con le forze dell’ordine. Da alcune verifiche fatte emerge che si tratta di lavoratori stagionali trasportati qui per la stagione della raccolta ortofrutticola iniziata ormai da qualche giorno. Gli arrivi dei furgoncini si sono registrati tra sabato e giovedì. Ho letto dei puntuali controlli effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro i quali hanno anche rilevato il furto di energia in una abitazione e la presenza di un latitante per spaccio di eroina condannato dal tribunale di Sassari.” - Lo scrive in una nota stampa Rosa Silvana Abate (M5S Senato) -

“Mi preme sottolineare - scrive Abate - una serie di questioni: la prima è che il nostro centro storico non può e non deve diventare un albergo abusivo diffuso utile a chiunque per soggiornare nelle case ormai sfitte e disabitate. Non è giusto per la storia della nostra città e per il valore storico del borgo. Non solo, la vera questione è sanitaria. Come è emerso, i furgoncini battono strade secondarie per evitare di essere controllati e identificate le persone a bordo. Queste persone, dunque, potrebbero essere portatori di malattie quali la stessa Covid-19 e queste case potrebbero diventare degli incubatori.

Non è giusto - si legge infine - che i nostri figli o i nostri corregionali che rientrano dall’Italia debbano sottoporsi a giusti controlli, tamponi e quarantene e poi arrivino rischi inutili da queste situazioni. È per questo che chiedo sia al Sindaco, sia al Presidente della Regione Calabria, sia alle Forze dell’ordine, maggiori controlli per evitare ulteriori problemi soprattutto in questo periodo di grande emergenza sanitaria. Anche a livello nazionale stiamo lavorando alla questione dei migranti-lavoratori stagionali. C’è la massima attenzione a chi arriva nelle nostre zone a prescindere dalla loro nazionalità.”