Castello Carlo V, richiesta di intervento di riapertura in sicurezza
“Sono trascorsi ormai molti mesi, da quando ho scritto a sua Eccellenza il Prefetto e e ai Sigg Componenti della Commissione Tecnica per trovare una soluzione condivisa sulla questione Castello Carlo V, e due lunghissimi anni da quando il Castello Carlo V è stato chiuso e i crotonesi e i tanti turisti ed appassionati ne sono stati privati.” - Lo scrive in una nota Valentina Galdieri, già assessore alla cultura del Comune di Crotone -
Ripristinare l'accesso e l'utilizzo delle aree ex Caserma Campana e della Torre Aiutante, site nel complesso monumentale di Carlo V, alla luce degli atti, degli esiti dell'attività di caratterizzazione dell'area, questa la richiesta inoltrata nell'autunno trascorso.
“Una richiesta che, in sintesi, - si legge - prevedeva la cessione al Polo Museale dei locali ex Caserma Campana, per trasferimento uffici (evenienza concordata con il Polo museale in appositi incontri e agli atti del Comune di Crotone); il trasferimento contestuale della Biblioteca “Armando Lucifero” dalla Ex Caserma Campana ai locali dell' I.C. Principe di Piemonte di proprietà comunale; subentrante necessità di recuperare la piena disponibilità di utilizzo della Torre Aiutante (con accesso dalla Villa Comunale, autonomo rispetto all'area interdetta del castello Carlo V) per acquisita destinazione museale e di promozione culturale. E già, perché non è solo il Castello il problema, ma è anche l’immenso patrimonio librario che questa città vanta e che è chiuso da 2 anni con le relative conseguenze.”
“Una città – scrive Galdieri - che non può avere una biblioteca degna di questo nome, vittima di una querelle burocratica che va risolta solo con il buonsenso. La città ha bisogno di uno spazio di integrazione sociale e culturale quale quello della Biblioteca. Oggi rilancio la proposta al Commissario Prefettizio e a sua Eccellenza il Prefetto ( regolarmente protocollata) e chiedo che il tavolo prefettizio si esprima nel merito. Entrambe non sono crotonesi, forse non conoscono il valore identitario che ha il Castello di Carlo V per i cittadini, ma entrambe possono fare qualcosa per restituirlo alla città di Crotone.”
“Il Castello – si legge infine - non può essere vittima del sonno profondo che ha colpito la Soprintendenza. Mi auguro e spero che non si avanzi alcuna ipotesi di reindirizzare i fondi di Antica Kroton per la bonifica del Castello. Sono passati due anni e il nostro amato Castello rischia di non aprire mai più, il rischio è concreto, sono due anni che non è popolato e questo comporta un danno anche strutturale. Urge trovare una soluzione che possa tutelare in primis lo stato di salute di chi andrà ad occupare i locali, individuando come già evidenziato nella bozza di progetto di bonifica un percorso di sicurezza.”