Giornata del donatore di sangue, Avis: “Durante il lockdown raccolte 1796 unità”

Crotone Salute

Sono state 1796 le unità di sangue raccolte dall’Avis Crotone con la Fratres, di cui 1330 presso i propri centri di raccolta tra marzo, aprile e maggio. Rispetto al 2019 la raccolta ha visto un aumento di 170 unità di sangue rispetto all’analogo periodo del 2019.

“Questo dato - come scrive l’Avis - ha compensato le unità di sangue raccolte in meno presso il SIT (-342), consentendo il funzionamento della sanità crotonese. Fra l’altro le altre province italiane hanno visto cali molto più consistenti in questo periodo e ciò accresce la soddisfazione per il lavoro svolto e l’impegno per il futuro”.

Dati e informazioni dati in occasione del 14 giugno, in cui si celebra la giornata mondiale del Donatore di Sangue. A seguito delle misure anti covid, la celebrazione mondiale è stata annullata causa Covid-19 e rinviata al 2021.

“Negli anni scorsi, la nostra provincia era riuscita, anche grazie all’impegno delle sue sedi comunali, a celebrarla con iniziative e convegni che hanno dato il giusto risalto ad una data così importante”, prosegue il comunicato stampa. “Quest’anno vorremmo solo ricordare l’impegno silenzioso di tutte le sedi della provincia che, nel periodo più buio della Sanità Italiana , hanno dato, in silenzio e con le maniche rimboccate (e non solo per donare il sangue!), il loro prezioso contributo per evitare che a dramma si dovesse aggiungere dramma”.

“Ricordiamo infatti che, pur non avendo il Covid-19 diretto impatto sull’uso del sangue, il rischio di non poter avere le necessarie unità di sangue, era assolutamente concreto, da un lato perché la maggior parte delle esigenze crotonesi è legato alla normale assistenza ai microcitemici e quindi sostanzialmente invariata, dall’altro perché per lunghi periodi l’accesso al SIT è stato ridotto a causa della paura (peraltro assolutamente ingiustificata) di contagio e, anche nelle sedi periferiche, si è dovuto lavorare moltissimo per spiegare che, grazie alle norme di prevenzione adottate, l’accesso alle autoemoteche era già del tutto sicuro e, inoltre,l e misure igieniche adottate ad hoc hanno costituito un’ulteriore garanzia”.