Attivavano servizi a pagamento senza consenso, perquisizioni a Windtre. Undici indagati
Bastava visitare una pagina web e senza cliccare ci si ritrovava ad essere abbonati ad un servizio che prevedeva il pagamento di una somma di denaro sul conto telefonico, ogni settimana o ogni mese, in cambio dell’accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video o altro.
Un fenomeno illecito a cui la Procura di Milano ha messo fine. Questa mattina è infatti scattata un’operazione che ha portato a diverse perquisizioni e ispezioni informatiche eseguite dai militari Guardia di Finanza del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e della Squadra reati informatici della Procura.
Sono infatti migliaia i clienti delle tre più importanti compagnie telefoniche italiane (Windtre, Vodafone e Tim) a cui sono stati accreditati importi non dovuti per attivazioni indebite dei cosiddetti Servizi a valore aggiunto (Vas) sul proprio dispositivo mobile.
Un business illecito che, per gli inquirenti, sarebbe da milioni di euro e con opportunità di guadagno anche mediante le attivazioni dei servizi VAS sulle connessioni mobili usate tra macchine per lo scambio di dati (le cosiddette machine to machine, M2M) senza alcun consenso da parte di utenti.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e dal Procuratore Francesco Greco, dall’Aggiunto Eugenio Fusco e del Sostituto Francesco Cajani, riguarda l’ipotesi di frode informatica ai danni dei consumatori, l’intrusione abusiva a sistema telematico e la tentata estorsione contrattuale.
Per questo motivo 11 persone sono state indagate, mentre 12 sono i milioni di euro già sottoposti a sequestro preventivo. A finire nel registro degli indagati sono stati tre dipendenti di WindTre SPA tra cui il responsabile VAS; altri tre di Pure Bros SPA; un consulente di Pure Bros; un socio di Agenzia Pubblicitaria; tre sviluppatori di una società registrata a Dubai.
Gli inquirenti hanno inoltre inviato una lettera informativa all’Agcom in relazione agli operatori Wind, Vodafone e Tim, così da fare interrompere il meccanismo fraudolento delle attivazioni inconsapevoli mediante l’inibizione preventiva per l’acquisto dei servizi VAS attivabili sulle Sim di ciascun operatore telefonico.