Italiavoce: da Crotone un “urlo” di preoccupazione per decreto Governo

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota a più mani redatta da Alessio Critelli, Francesca Amatruda, Silvana Ferraro, Roberto Lucanto, Teodorico Marasco, Rossella Sulla, Danilo Viola e Giovanni Liviera Zugiani in merito al decreto Italia Veloce del Governo Conte.

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“Una rapida lettura del piano approvato dal Consiglio dei Ministri per rilanciare le infrastrutture, denominato #Italiaveloce, ci desta più di qualche preoccupazione.

Per intanto, la ricorrenza al tema annoso della SS.106 e la relativa dote finanziaria di 1,3 mld di €uro, confermano la volontà di completare il solo tratto fra Sibari e Roseto Capo Spulico.

Nulla di nuovo ma neppure di positivo, giacché si tratta di 32 km. a fronte degli oltre 300 km del tratto Jonico compreso tra Taranto, Crotone e Reggio Calabria.

Il punto equivoco e, ci auguriamo, di assoluta infondatezza, è dato dal fatto che il piano per le infrastrutture, compreso nel Decreto Semplificazioni, accenna ai mancanti 65 mld del Recovery fund, ancora da approvare nel prossimo Consiglio Europeo, da sommare ai 130 mld già previsti per completamenti, potenziamenti, raddoppi e qualsivoglia attività di rilancio infrastrutturale del Paese. Abbiamo motivo di pensare che la nostra interpretazione sia parziale e non tenga conto di una visione strategica di cui, invece, tanto il Governo nazionale quanto quello Regionale hanno in serbo per la Cenerentola Jonica.

Nelle opere ferroviarie, poi, nessun accenno, e ancora meno risorse, al raddoppio e alla elettrificazione.

Le risorse del Recovery Fund sommate al Sure, al Mes e agli interventi della BCE, muoveranno una massa enorme di liquidità soprattutto per recuperare i ritardi delle aree svantaggiate del Sud Europa.

Questa è la filosofia sulla quale si sta' costruendo il prossimo bilancio pluriennale Europeo 2021/27 oltre all'altro aspetto decisivo dell'uso appropriato delle risorse.

Crotone non può restare ai margini di un grande piano di infrastrutturazione stradale e ferroviaria.

È in gioco la prospettiva del “Progetto Crotone 4.0” (Kroton, Cotrone, Crotone, Città dello Jonio) che passa dalla 4 corsie, Simeri Crichi- Passovecchio, progettata dall'Ing. Bevilacqua e che, nella nostra idea, dovrebbe proseguire fino a Cirò Marina e poi Sibari e Taranto.

Ma lo stesso progetto di Metropolitana di superfice, a sud verso Lametia e a nord verso Taranto, potrebbe rompere quell'isolamento e quella precarietà che ci trasciniamo dalla fine del Regno delle due Sicilie.

Per compiere questo duplice salto verso la modernità e l'inclusione sociale ed economica, dovremo coltivare il progetto dell'unione dei 6 Comuni confinanti e che darebbero vita alla seconda Comunità Calabrese e alla più grande area urbana Regionale: circa 110.000 abitanti.

Un’area urbana la cui mobilità passa dall’adozione del P.U.M.S – Piano urbano della mobilità sostenibile-, le cui linee guida, approvate dalla Direzione Generale per la Mobilità e i Trasporti della Commissione Europea, mirano ad assicurare ampia e facilitata accessibilità, accrescere la qualità della vita e l’attrattività dell’ambiente urbano, migliorare la sicurezza stradale, ridurre l’inquinamento e creare benefici economici.

È un'idea ambiziosa, oggi possibile, perché Crotone ha rimosso la sua barriera architettonica a nord e può riprogettare la città dei tre millenni.

Per fare questo non servirà solo un grande Urbanista ma anche una politica attrezzata e autorevole.”1

Alessio Critelli, Francesca Amatruda, Silvana Ferraro, Roberto Lucanto, Teodorico Marasco, Rossella Sulla, Danilo Viola, Giovanni Livira Zugiani


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