Segregata in una stanza nel degrado totale, marito condannato a 5 anni
La Squadra Mobile di Vibo Valentia ha tratto in arresto, in esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica locale, un cinquantenne del capoluogo che, con sentenza di condanna emessa dal Tribunale Ordinario di Vibo e divenuta definitiva, è stato riconosciuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e abbandono di persone incapaci, in relazione ai quali dovrà espiare una pena di 5 anni di reclusione.
I FATTI risalgono al 2013 quando, in seguito ad un intervento effettuato dalla Polizia di Stato nella sua abitazione, è stato possibile ricostruire e far luce su un contesto familiare di profondo degrado e abbandono, nell’ambito del quale è stato poi documentato come l’uomo fosse gravemente venuto meno ai propri doveri di custodia e cura nei confronti della coniuge convivente, affetta da grave patologia degenerativa.
In particolare, attraverso numerose testimonianze e in base ai rilievi effettuati nell’immediatezza dalla Polizia Scientifica, è stato possibile che il 50enne, con delle “reiterate condotte commissive ed omissive”, come percosse e il totale disinteressamento nei confronti delle sue condizioni di salute, avesse provocato nella donna – già di per sé incapace di provvedere autonomamente alle proprie esigenze - un perdurante stato di sofferenza fisica e psichica.
È stato anche dimostrato come le gravissime sofferenze inflitte alla vittima abbiano determinato un suo totale stato di abbandono e isolamento: per come emerso dall’istruttoria dibattimentale, la donna era stata costretta, almeno dal dicembre 2012 e fino al provvidenziale intervento della Polizia del marzo 2013, a vivere in condizioni disumane, in una stanza buia chiusa a chiave, impossibilitata a muoversi e a chiedere aiuto, su una brandina ricoperta di escrementi e liquidi organici e infestata da insetti e pidocchi.
Tale stato di abbandono fisico e morale, inoltre, per come accertato nel corso della ricostruzione medico-legale, ha causato nella vittima un aggravamento della malattia degenerativa da cui era affetta, accelerandone il decorso. Al termine della formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale locale.