Dossier Viminale, record in Calabria per le interdittive antimafia
Cresce il numero delle denunce in ambito delle amministrazioni locali. Rispetto allo scorso anno l’incremento è del 5,5% in particolare nei confronti, appunto, di amministratori pubblici: su 791, 398 vittime sono difatti sindaci.
È questo quanto emerge dal Dossier Viminale, il rapporto che contiene la sintesi di un anno di attività del Ministero dell’Interno.
La classifica delle regioni “peggiori” in questo ambito vede sul podio la Sicilia, la Lombardia, e la Puglia, seguono poi la Campania e la Calabria.
Nel dossier si registra inoltre una vera e propria impennata delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti: sono stati 185 quelli minacciati (+51,6% rispetto ad un anno fa) di cui 62 tramite web. Ecco, in questo caso, le prime 5 regioni: Lazio, Campania, Sicilia, Lombardia e, ancora, la Calabria.
La nostra regione si trova inoltre al primo posto della classifica per le interdittive antimafia rilasciate. Sono esattamente 463, a fronte dei 295 casi della Campania, 278 della Sicilia, 228 dell’Emilia Romagna e 164 della Lombardia.
Stando ai numeri della banca dati nazionale antimafia sono state rilasciate 483.386 certificazioni, con un incremento del 5,2% rispetto all’anno precedente, e sono state adottate 1.865 interdittive antimafia, con un aumento rispetto all’anno precedente del 25,1%.
Sempre dal dossier emerge che la Calabria è al primo posto per il numero di progetti finanziati nel Pon Legalità tra l’1 agosto 2019 e il 31 luglio 2020. In un anno i progetto finanziati sono stati 25, per una spesa di 17,2 milioni di euro.