Usura ed estorsione, giovane di Cropani agli arresto domiciliari
Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Giuseppe Tropea, 33 anni, residente a Cropani (Cz), già noto alle forze dell'ordine, finito in manette nell'ambito di un'indagine della squadra mobile della Questura di Catanzaro per i reati di estorsione e usura ai danni di un'azienda. A scarcerare l'uomo e' stata il giudice per le indagini preliminari Tiziana Macri', che ha accolto la richiesta avanzata dai difensori, gli avvocati Luigi Falcone e Gregorio Viscomi, martedì scorso, quando Tropea ha scelto di patteggiare due anni e quattro mesi di reclusione. Così il 33enne ha chiuso il procedimento a suo carico che ancora era nella fase delle indagini, venute alla luce quando lui e' finito in carcere all'inizio di novembre, quando la Polizia ha dato esecuzione ad un provvedimento di custodia emesso a suo carico su richiesta del sostituto procuratore Alessia Miele. Secondo l'attività' investigativa, Tropea avrebbe chiesto la restituzione dei soldi prestati a un imprenditore con un tasso di interesse pari al 120% e, poiché questa richiesta non era stata soddisfatta, avrebbe anche aggredito il figlio del titolare della ditta in questione. Al momento dell'arresto gli agenti della mobile hanno anche eseguito un'accurata perquisizione domiciliare a casa di Tropea, rinvenendo elementi ritenuti importanti, e operando, su disposizione dell'autorità' giudiziaria, il sequestro preventivo di alcuni assegni per un importo di 25.000 euro. L'indomani, comparso davanti al giudice Macri' per l'interrogatorio di garanzia, Tropea si e' avvalso della facoltà di non rispondere.