Rifiuti scaricati e bruciati in area vincolata, colti sul fatto: due arresti
Non accenna a diminuire la pericolosa abitudine di smaltire i rifiuti incendiandoli: i Carabinieri Forestale di Reggio Calabria, hanno infatti scoperto ed arrestato in flagranza due persone che, in un area di circa duemila metri quadri e totalmente recintata, adibita illegalmente a discarica, vi sversavano qualsiasi tipo di rifiuto combustibile, anche pericoloso, semplicemente dandogli fuoco.
Il tutto in una zona tra l’altro sottoposta a vincolo paesaggistico, ovvero in località San Cristoforo del capoluogo, nei pressi del Torrente Calopinace.
È stato proprio il fumo ad attirare l’attenzione dei militari che si sono recati sul posto e vi hanno trovato un’area totalmente recintata ed usata come una grande discarica di inerti, soprattutto edili, eternit e rifiuti di vario genere.
All’interno vi era un 51enne, O.M., che stava dando fuoco a qualsiasi cosa fosse in grado di bruciare, anche prodotti plastici fortemente inquinanti come ad esempio le guaine bituminose impermeabilizzanti.
Successivamente è intervenuto il gestore dell’area, un 68enne di Reggio Calabria, F.A., già noto alle Forze dell’Ordine anche per gravi reati di tipo associativo.
I due, colti in flagranza di reato, e i cui arresti sono stati convalidati, dovranno rispondere di svariati reati ambientali, come la gestione e la combustione illecita di rifiuti ed il getto pericoloso di cose su aree soggetta a vincolo paesaggistico.
Ben più gravi sono le conseguenze della combustione di questi materiali che avranno i loro effetti sull’ambiente circostante negli anni a venire.