Omicidio Tersigni, se ne occuperà il Gup distrettuale
Del processo per l’omicidio di Giovanni Tersigni, ucciso il 7 settembre del 2019 nel centro storico di Crotone, se ne occuperà il gup distrettuale di Catanzaro.
Michele Ciociola, giudice per le indagini preliminari del tribunale pitagorico, giudicando l’omicidio come accaduto nell’ambito di logiche contigue alla criminalità organizzata e quindi non di competenza del Tribunale ordinario, ha dichiarato difatti la sua incompatibilità al termine dell’udienza di quest’oggi dove è stato ascoltato anche il collaboratore di giustizia Francesco Oliverio, che gli inquirenti considerano il mandante dell’assassinio di Tersigni.
Oliverio fu arrestato il 3 ottobre dell’anno scorso insieme ad altre quattro persone (QUI): Cosimo Berlingieri, 28 anni, considerato l’esecutore materiale; Cosimo Damiano Passalacqua, 23 anni; Dimitar Dimitrov Todorov, 22enne bulgaro; e Paolo Cusato.
Proprio oggi invece è finito in manette un sesto indagato, Giuseppe Passalacqua, 33 anni (QUI), ritenuto anch’egli coinvolto nel fatto di sangue.
Quando ad Oliverio, invece, da luglio ha iniziato a collaborare con la Dda. Proprio le sue dichiarazioni agli inquirenti hanno reso possibile il fermo di Passalacqua ma hanno anche consentito di ricostruire le fasi dell’organizzazione dell’omicidio di Tersigni, che a suo dire sarebbe stato ucciso per dei problemi insorti sulla divisione delle piazze di spaccio nella città pitagorica.
Sempre Oliverio, poi, ha sostenuto che non vi fosse stata l’intenzione di uccidere Tersigni, ma “solo” di gambizzarlo (dal che il Pm Pasquale Festa ha modificato il capo di accusa in omicidio volontario escludendo la premeditazione) e che sia stato Berlingieri che, intimoritosi, vedendo alzare Tersigni abbia “continuato a sparare”.
Berlingieri, dal canto suo, e sempre nel corso dell’udienza, ha invece sostenuto, con dichiarazioni spontanee, di essere stato costretto da Oliverio a sparare alla vittima.