‘Ndrangheta, in carcere i rampolli della cosca Facchineri
Luigi e Domenico Facchineri, rispettivamente di 26 e 28 anni, figli dell’ex latitante Girolamo, attualmente detenuto, sono finti in arresto stamani e anche per loro si sono spalancate le porte del carcere, dove sconteranno la pena residua di 3 anni e 6 mesi.
A loro carico i Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno notificato un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, essendo stati condannati definitivamente per favoreggiamento personale e procurata in osservanza di pena, aggravati dalle finalità mafiose.
L’ipotesi avanzata dagli inquirenti, poi avallata dalla Procura Generale e confermata in tutti e tre gradi di giudizio, è che i due giovani, fino al 2016, si sono impegnati nel fornire un appoggio logistico alla latitanza di due importanti e anziani boss della ‘ndrangheta: Giuseppe Crea (42 anni) e Giuseppe Ferraro (52), allora ai vertici delle temute cosche dei Crea e Ferraro-Mazzagati, ed oggi detenuti.
Una latitanza pluriennale, finita solo nel gennaio del 2016, quando i due temuti boss furono catturati in un bunker nell’entroterra di Maropati (QUI), e resa possibile dall’appoggio fornito da altre famiglie di ‘ndrangheta, tra cui ed appunto i Facchineri di Cittanova.
Un altro duro colpo, dunque, quello inferto a quest’ultima cosca dopo l’arresto di due latitanti, Giuseppe Facchineri, nel 2017 (QUI), e Girolamo Facchineri, nel 2018 (QUI), quest’ultimo individuato in un casolare nascosto nella fitta vegetazione dell’Aspromonte; e l’operazione “Altanum” (QUI), dell’anno scorso, a seguito della quale, nei giorni scorsi, la Procura reggina ha chiesto altissime pene, tra cui l’ergastolo per Giuseppe Facchinieri (QUI)