Truffe e raggiri con l’alias Cristina Kramer, sigilli ai beni di una 64enne
Sigilli a conti bancari e immobili a Vibo Valentia, Cosenza e Crotone per circa 1,2 milioni di euro. Questa mattina gli agenti della squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, coadiuvati da personale della Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine, hanno eseguito il decreto di sequestro, emesso dal Tribunale Ordinario di Catanzaro, nei confronti di Maria Merolla, 64enne di origini campane, meglio conosciuta come “Cristina Kramer”.
A finire sotto sequestro sono stati un immobile a Rende, in località Bagno-Vermicelli, intestato a due dei tre figli della Merolla; un immobile a Cotronei, al Villaggio Palumbo, nota località sciistica dell’altopiano silano, intestato al compagno; un rudere rurale, nella frazione Caria a Drapia, intestato a due dei tre figli; un fabbricato plurifamiliare, da adibire a civile abitazione e composto da tre villette a schiera, a Drapia, dove i figli della Merolla risiedono.
Sigilli anche ad terreno nella frazione Caria a Drapia, intestato a due dei figli; un altro, nella stessa frazione; due immobili nella frazione San Nicolò a Ricadi, intestati a due dei figli; un terreno non agricolo nella frazione San Nicolò a Ricadi e “San Nicola”, intestato a due figli.
Il decreto, emesso su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore della Provincia di Vibo Valentia, scaturisce a seguito delle indagini e dagli accertamenti patrimoniali sull’indagata, a fronte di una totale assenza di redditi dichiarati nel periodo tra il 2000 e il 2017.
Nello stesso lasso di tempo la donna avrebbe erogato ingenti somme di denaro al suo compagno – un vibonese di 49 anni - per l’acquisto di terreni e la costruzione di fabbricati che sono stati ceduti in donazione ai tre figli avuti da quest’ultimo, ma successivamente non riconosciuti dalla Merolla.
Questi immobili, per gli inquirenti, sarebbero stati acquisiti con l’impiego di risorse economiche derivanti da presunte attività illecite e in particolare da truffe che sarebbero state attuate dalla donna, che le avrebbero consentito così di accumulare un ingente patrimonio.
Le indagini, avviate nel mese di maggio del 2019 a seguito della denuncia di una delle vittime e condotte sotto il costante coordinamento della Procura di Vibo Valentia, guidata dal Procuratore Camillo Falvo, consentirebbero di smascherare quello che gli investigatori definiscono come un “consolidato modus operandi dell’indagata”
In prativa, presentandosi con l’alias di “Cristina Kramer” o “dottoressa Kramer” e qualificandosi, di volta in volta, come agente di Stato, agente immobiliare, agente finanziario, medico, e millantando di avere conoscenze nei Ministeri o in Magistratura, avrebbe circuito le vittime prospettando la possibilità e la speranza di fornire una soluzione ai loro problemi, ovviamente a fonte del versamento di cospicue somme di denaro in contanti o in assegni, per poi far perdere improvvisamente le sue tracce.
Nel solo territorio di Vibo, gli inquirenti hanno accertato due truffe, per un valore complessivo di circa 20 mila euro: in entrambi i casi, l’indagata avrebbe conosciuto le vittime già da diversi anni.
La donna si sarebbe così proposta, nel primo caso, come consulente finanziario per curare l’acquisto di una casa a Tropea da parte di una coppia, facendosi consegnare la somma di 2.400 Euro.
Nel secondo, l’indagata, già amica di famiglia e venuta a conoscenza di problemi finanziari in cui versava la figlia della vittima, si sarebbe offerta di curare la rinegoziazione di un mutuo, riuscendo a farsi consegnare, in diverse tranche, quasi 18 mila uro. A causa delle sue azioni le vittime hanno subito il pignoramento della loro abitazione.
Emblematico sarebbe il caso di una donna residente a Pistoia, ma proprietaria di un’azienda vinicola con sede nel veronese, che ha denunciato alla Procura Verona di essere stata vittima di una serie di truffe, per un totale di quasi un milione di euro, portate avanti dalla “dottoressa Kramer”, assunta presso quell’azienda per gestire gli affari.
La gestione ha fatto sì che la vittima si ritrovasse ad avere una forte situazione debitoria con diversi Istituti di credito, per un totale di 490 mila euro.
A fronte di questi ammanchi, l’imprenditrice ha effettuato un controllo sui suoi conti correnti, accorgendosi che erano stati emessi una serie di assegni in favore di soggetti sconosciuti e gravitanti nella provincia vibonese, intestatari di ditte edili o di materiale per la costruzione di case.
Un’altra presunta truffa è stata denunciata a Venezia dove la donna, presentatasi come medico di nome “Cristina Kramer”, con dei raggiri avrebbe indotto le parti offese a consegnarle 70 mila euro in contanti ed assegni, millantando di adoperarsi per risolvere una grave malattia neurodegenerativa di cui era affetto il loro figlio, promettendo cure e visite specialistiche per quest’ultimo.
Sempre a Venezia la donna, usando sempre l’alias di “Cristina Kramer”, avrebbe circuito un uomo affinché le consegnasse, in diverse tranche, circa 100 mila euro per risolvere problemi di salute riguardanti sua moglie. Proprio in relazione a questi ultimi due misfatti, la Merolla è stata condannata in primo grado dal Tribunale di Venezia.
Gli accertamenti patrimoniali hanno permesso di identificare altre vittime, molte delle quali, tuttavia, hanno deciso di non denunciare alle Autorità in quanto intimorite dalle paventate ritorsioni da parte della donna.