Dalla Calabria a Roma perdire “No” alle aggressioni degli uomini in divisa
“Basta aggressioni agli uomini in divisa”. È lo slogan della manifestazione del Sap, sindacato autonomo di Polizia che, insieme al Les, al Sim Carabinieri, al Sim della Guardia di Finanza, al Sappe della Polizia Penitenziaria e al Conapo dei Vigili del Fuoco, ha fatto scendere in piazza gli uomini in divisa per protestare contro le aggressioni subite.
“Attendiamo che il governo si appresti ad aprire il tavolo del rinnovo contrattuale dopo aver appostato allo scopo adeguate risorse – hanno detto i segretari - chiediamo che si prosegua nelle assunzioni per tentare di ripianare gli organici alla luce di una carenza attuale complessiva di circa il 20% che andrà ad acuirsi nei prossimi anni a causa di un numero importante di pensionamenti ed infine, per garantire a questi ultimi una dignitosa pensione, appare improcrastinabile introdurre, senza ulteriori ritardi, la previdenza complementare la cui introduzione era già prevista dalla legge Dini del 1995”.
“La Calabria ha inviato proprie delegazioni da tutte le province - spiega il segretario regionale Michele Granatiero - era importante esserci per chiedere a gran voce che il disegno di legge che reca la firma del nostro segretario generale aggiunto, Gianni Tonelli, venga quanto prima calendarizzato perché è inaccettabile che l’apparato della sicurezza debba registrare nel più assoluto silenzio istituzionale un’aggressione ogni 3 ore per un totale di quasi 8 aggressioni al giorno, praticamente 235 aggressioni al mese”.
Il Sap chiede dunque di “operare in sicurezza per garantire sicurezza alla brava gente del paese per rendere il nostro servizio sicuro, efficace ed efficiente. Per queste ragioni contestiamo il governo che invece di fare dei passi indietro, come ha fatto con i nuovi decreti sicurezza, restituisca dignità alla nostra funzione, attraverso tutele e garanzie legali dotando il personale di (Bodycam, Taser e protocolli operativi) strumenti che restituiscano serenità agli operatori che su strada devono avere ben chiari i limiti normativi entro i quali operare, così come i cittadini conoscere le conseguenze di una determinata condotta violenta”.
I delegati del Sap delle province calabresi, Cesare Corica per Reggio Calabria, Sergio Riga per Catanzaro, Francesco Zannino per Crotone, Giovanni Miceli per Cosenza, e Giuseppe Gaccione per Vibo Valentia, hanno sottolineato l’esigenza di ottenere maggiore attenzione da parte di una classe politica che dopo aver esaltato l’operato delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico nel periodo del lock-down si è poi dimenticata di quel personale che, con DPI carenti, è rimasto a presidiare il territorio. Quel personale che giornalmente gestisce in prima battuta gli sbarchi sempre più frequenti di immigrati, molti dei quali positivi al Covid 19.