Si dichiarano poveri per intascare i sussidi, “beccati” dieci presunti truffatori
Falsi indigenti o, almeno, così auto dichiaratisi presentando una documentazione “fasulla” ma funzionale ad ingannare gli erogatori dei benefici ed ottenere i relativi sussidi previsti a sostengo delle famiglie in difficoltà.
Una furbata che gli stessi investigatori non hanno avuto remore nel definire “odiosa” e che oggi ha portato alla denuncia di dieci persone accusate di truffa e falso ideologico.
A smascherarli sono stati i Carabinieri di Scido. I militari della stazione locale hanno voluto verificare tutta la documentazione presentata da alcuni residenti nella cittadina del reggino ed è così che si sono imbattuti nelle false comunicazioni che attestavano delle situazioni d’indigenza che risulterebbero però non corrispondenti alla realtà.
Dalle verifiche svolte sino ad ora, infatti, si è appurato come siano state rilasciate delle dichiarazioni volte appunto ad attingere indebitamente ai fondi statali erogati a favore delle famiglie e per un totale di 5 mila euro.
Una “truffa” che - se ovviamente confermata nelle aule giudiziarie - evidenzierebbe tutta la sua esecrabilità, soprattutto in tempi come questi, caratterizzati da una strisciante crisi economica legata anche alla diffusione del Covid-19, e che distoglie parte di quelle risorse previste nelle misure di sostegno ai più bisognosi, in particolare quelli residenti in aree geografiche già caratterizzate da un’economia di sussistenza.