Calabria zona rossa, Spirlì: “Tentativo di piegarci la schiena, ma ce la faremo”

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Nino Spirlì

La chiusura (QUI) per il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, “poteva essere evitata”. E parla di “decisione ingiusta”, che accomunerebbe la Calabria con “territori ben più in crisi, premiando - e non ne sono dispiaciuto, anzi - altre regioni che vivono la nostra stessa condizione. Una sordità istituzionale, quella nei confronti della nostra regione, ingiustificata, sospetta, che si manifesta doppiamente con la stranezza di un Decreto Calabria - punitivo della nostra sanità - messo come unico punto di discussione all’ordine del giorno di un Consiglio dei ministri in cui sono volate parole grosse e nel quale si sono manifestati dissensi e astensioni”.

Spirlì poi scrive di aver ricevuto la notizia alle 20 di ieri sera, quando il ministro della Salute, Roberto Speranza ha comunicato che “il Consiglio dei ministri aveva deciso di dichiarare “zona rossa” tutta la regione Calabria”. Notizia che il presidente facente funzione dice di aver appreso “con costernazione, rabbia e sgomento”. Perché pensa “alle decine di migliaia di imprese che saranno costrette a chiudere i battenti forzatamente e, a mio parere, senza un motivo valido; penso ai due milioni di calabresi che si vedono privati delle più elementari libertà personali”.

E si dice arrabbiato, dal momento che la decisione “poteva essere evitata, se solo il Governo avesse ascoltato i miei ripetuti appelli che, carte alla mano, ho fatto - nei giorni scorsi e fino alle ultime ore - per cercare di convincere chi, in realtà, si era già abbondantemente convinto a prescindere”.

Ma Spirlì è andto oltre, ha infatti affermato che la zona rossa sarebbe “un tentativo di piegare la schiena ai calabresi, che non si inginocchieranno neanche questa volta, come non hanno mai fatto. Se non fossi una persona libera dai pregiudizi potrei sospettare un pregiudizio nei nostri confronti”.

E lancia un appello ai calabresi, ai quali chiede di “rispettare le leggi, anche quando sono inique. Queste due settimane finiranno presto e, grazie ai nostri risultati finali, smentiremo tutte le menzogne che in questi giorni sono state dette sulla nostra regione. Coraggio, ce la faremo: siamo calabresi”.