Covid. Calabria “zona rossa”: torna il lockdown, ecco cosa si può e non si può fare

Calabria Cronaca
Giuseppe Conte

Come annunciato (QUI) la Calabria, così come stabilito dal Ministro della Sanità, Roberto Speranza, entra da oggi, anzi, esattamente dalla mezzanotte di venerdì prossimo, 6 novembre, nella cosiddetta “zona rossa” stabilita dal Governo (QUI il Dpcm).

In pratica, nella nostra regione - e stessa sorte anche in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta - ritorna il lockdown: più soft”, l'ha definito qualcuno, ma comunque una chiusura forzata per far fronte e contenere l’avanzata dell’epidemia da Covid-19.

Ma cosa comporta l’entrata nell’area più “a rischio”? Innanzitutto va specificato che la misura durerà 15 giorni, dopodiché saranno riesaminati i 21 parametri di valutazione della situazione e il ministro Speranza deciderà di conseguenza.

Intanto, premesso il "coprifuoco" dalle 22 alle 5 del mattina, nella zona rossa ci si potrà spostare in entrata ed uscita, anche tra comuni e province, solo per comprovate esigenze: lavoro, salute ed emergenze, e tornerà a tal fine la famigerata autocertificazione (QUI il modulo), che dovrà riportare generalità e motivi dello spostamento, da consegnare nel caso di un controllo.

È consentito, però, attraversare una regione “rossase necessario per raggiungere altri territori non soggetti a restrizioni o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti.

Il divieto di spostamento vale anche all’interno del comune di residenza con mezzi pubblici o privati, fatta eccezione che per esigenze comprovate di lavoro, studio e salute. Si potrà però accompagnare i figli a scuola.

Quanto proprio a quest’ultime, rimarranno aperti i nidi, le scuole per l’infanzia, le elementari e le prime medie.

Chiusi poi i negozi ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai ed edicole, così come i centri estetici. Rimarranno aperti invece i parrucchieri e i barbieri. Fermi, ancora, i mercati, salvo quelli di attività dirette alla vendita di soli generi alimentari.

Altro tema quello dello sport: il Dpcm sospende, nelle zone rosse, l’attività dei centri sportivi, anche di quelli all’aperto. È permessa solo l’attività sportiva all’aperto in forma individuale; si potrà correre da soli ma in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona oltre che con l’obbligo di utilizzo della mascherina.

Quanto infine alla ristorazione: il decreto sospende le attività, tra le quali bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering continuativo.

È consentito però acquistare il cibo da asporto fino alle 22 con il divieto di consumare sul posto o nelle adiacenze. Restano invece aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio e di rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, ma con obbligo di assicurare sempre il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.