Covid. Calabria “zona rossa”: torna il lockdown, ecco cosa si può e non si può fare
Come annunciato (QUI) la Calabria, così come stabilito dal Ministro della Sanità, Roberto Speranza, entra da oggi, anzi, esattamente dalla mezzanotte di venerdì prossimo, 6 novembre, nella cosiddetta “zona rossa” stabilita dal Governo (QUI il Dpcm).
In pratica, nella nostra regione - e stessa sorte anche in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta - ritorna il lockdown: più “soft”, l'ha definito qualcuno, ma comunque una chiusura forzata per far fronte e contenere l’avanzata dell’epidemia da Covid-19.
Ma cosa comporta l’entrata nell’area più “a rischio”? Innanzitutto va specificato che la misura durerà 15 giorni, dopodiché saranno riesaminati i 21 parametri di valutazione della situazione e il ministro Speranza deciderà di conseguenza.
Intanto, premesso il "coprifuoco" dalle 22 alle 5 del mattina, nella zona rossa ci si potrà spostare in entrata ed uscita, anche tra comuni e province, solo per comprovate esigenze: lavoro, salute ed emergenze, e tornerà a tal fine la famigerata autocertificazione (QUI il modulo), che dovrà riportare generalità e motivi dello spostamento, da consegnare nel caso di un controllo.
È consentito, però, attraversare una regione “rossa” se necessario per raggiungere altri territori non soggetti a restrizioni o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti.
Il divieto di spostamento vale anche all’interno del comune di residenza con mezzi pubblici o privati, fatta eccezione che per esigenze comprovate di lavoro, studio e salute. Si potrà però accompagnare i figli a scuola.
Quanto proprio a quest’ultime, rimarranno aperti i nidi, le scuole per l’infanzia, le elementari e le prime medie.
Chiusi poi i negozi ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai ed edicole, così come i centri estetici. Rimarranno aperti invece i parrucchieri e i barbieri. Fermi, ancora, i mercati, salvo quelli di attività dirette alla vendita di soli generi alimentari.
Altro tema quello dello sport: il Dpcm sospende, nelle zone rosse, l’attività dei centri sportivi, anche di quelli all’aperto. È permessa solo l’attività sportiva all’aperto in forma individuale; si potrà correre da soli ma in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona oltre che con l’obbligo di utilizzo della mascherina.
Quanto infine alla ristorazione: il decreto sospende le attività, tra le quali bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering continuativo.
È consentito però acquistare il cibo da asporto fino alle 22 con il divieto di consumare sul posto o nelle adiacenze. Restano invece aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio e di rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, ma con obbligo di assicurare sempre il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.