Cdm trova la quadra: Guido Longo nominato commissario alla sanità
Sarà Guido Longo, ex prefetto di Vibo Valentia, il nuovo commissario della Calabria. Dopo una lunga serie di rifiuti, gaffe e imbarazzi, e girandole di nomi, il caso sembra arrivato a una svolta.
Ad annunciarlo è lo stesso premier Giuseppe Conte, al termine del brevissimo Consiglio dei ministri convocato oggi proprio per sciogliere il nodo del commissariamento. Conte descrive Longo come “uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità".
La nomina arriva dopo giorni di incontri, riunioni e nomine poi sfumate. In meno di due settimane sono tre i nomi “saltati”, quello del generale Saverio Cotticelli (QUI), del manager Giuseppe Zuccatelli (QUI) e l'ex rettore Eugenio Gaudio. (QUI)
SPIRLÌ: “DA PARTE NOSTRA MASSIMA COLLABORAZIONE”
Assicura massima collaborazione al neo commissario Guido Longo il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì. Pur mantenendo una posizione di “opposizione” allo strumento del commissariamento Spirlì ha assicurato di volersi mettere “subito al lavoro al fine di garantire al nuovo commissario ad acta, il prefetto Guido Longo, la massima collaborazione in un momento di evidente grave emergenza sanitaria, e non solo a causa degli assalti del Covid-19”.
“Il neo commissario – continua il presidente – dovrà risolvere l’annoso patimento dei calabresi che si ammalano di tumore, a causa del quale indossano gli scomodi panni di viaggiatori disperati. Dei cardiopatici e dei diabetici. Di chi soffre di malattie genetiche. Dei giovani e meno giovani affetti da disturbi della psiche e del corpo. Si dovrà occupare delle macerie di ospedali costruiti e mai battezzati, di ospedali arrivati ormai all’agonia architettonica e strumentale, di ospedali semivuoti e semipieni orfani di personale di ogni ordine e grado.
“Si dovrà occupare di una medicina di territorio mai nata o nata male, abbandonata a se stessa, senza alcuna attenzione del Palazzo, quando, addirittura, non offesa da silenzi burocratici annichilenti. Si dovrà occupare dell’arrogante arroccamento di responsabili irresponsabili, sordi agli squilli di telefono, ai tocchi sulla porta, alle richieste verbali o affidate alla penna vera e virtuale. Si dovrà occupare di rendere umano ciò che umano, fino a oggi, nell’universo sconquassato della sanità calabrese, non è stato”.
(ultimo aggiornamento 19:56)