Covid-19, la Calabria cambia colore: diventa arancione

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La Calabria cambia colore e da rossa diventa arancione. Il ministro Roberto Speranza firmerà una nuova ordinanza che entrerà in vigore da domenica 29 novembre: Lombardia, Calabria e Piemonte diventeranno zone arancioni, mentre Sicilia e Liguria passeranno a gialle. Restano quindi in zona rossa Abruzzo, Campania e Valle d’Aosta, oltre a Toscana e Provincia di Bolzano, che dovrebbero essere “declassate” tra una settimana. Allo stesso modo, rimangono nella fascia di rischio intermedia Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria.

Il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha scritto di aver ricevuto “le telefonate del premier Conte e dei ministri Speranza e Boccia”, che hanno “comunicato che la Calabria sarà dichiarata, tra qualche ora, zona arancione. È un premio al comportamento dei calabresi che, pur continuando a resistere di fronte a una emergenza nell’emergenza covid, quasi sconfortati, stavano perdendo la loro storica capacità di resistere agli assalti più cruenti e alle ingiustizie più mortificanti”.

Una notizia, quello dell’allentamento delle misure, che arriva dopo l’annuncio della nomina del nuovo commissario alla sanità: Guido Longo (QUI).

“La continua interlocuzione con il governo centrale e la reciproca disponibilità alla collaborazione – aggiunge Spirlì – hanno fatto sì che questo piccolo miracolo istituzionale potesse avvenire. Cosa cambierà, dalle prossime ore in poi? Tanto, ma anche poco. Tanto, perché, finalmente, le attività commerciali potranno riaprire, alzando le saracinesche e accogliendo i clienti; poco, perché sarà comunque necessario mantenere lo stesso rigore nel seguire le norme sul distanziamento sociale, nell’uso dei dispositivi di protezione individuale e nel rispetto dei vari divieti, tra cui quelli relativi agli spostamenti e al coprifuoco».

Poi Spirlì invita i calabresi a “continuare a dimostrare quella maturità civica che li ha contraddistinti, in modo eccellente, fino a oggi. Il Covid-19 è un virus che non fa prigionieri, per cui arrendersi con superficialità alle sue insidie potrebbe diventare letale, soprattutto per i più deboli tra noi. E se, nonostante le evidenti mancanze, il nostro sistema sanitario ha retto – e bene – è solo per la grande capacità dei medici, degli infermieri e degli operatori, di ogni ordine e grado, e per il coraggio politico che abbiamo dimostrato nell’assumerci le responsabilità derivanti dall’assenza del commissario governativo”.

“Continuiamo così, perché il fine ultimo – la guarigione dei contagiati, la tutela di chi non ha incontrato il virus, il rifiorire delle attività commerciali, artigianali, industriali, artistiche – possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile. Per il momento – conclude il presidente Spirlì –, prendiamo atto delle decisioni del Governo e ci auguriamo che questa amichevole considerazione possa continuare ancora”.

L'inserimento in zona rossa era stato deciso lo scorso 4 novembre, quanto il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo Dpcm con il quale l'Italia è stata suddivisa in colori in base alla gravità della situazione per l'emergenza Covid/19.

La Calabria, così come stabilito dal Ministro della Sanità, Roberto Speranza, è entrata dalla mezzanotte di venerdì 6 novembre, nella cosiddetta “zona rossa” stabilita dal Governo. Ma tra poche ore l’intera regione entrerà in “zona arancione”.