Strangolò la fidanzata dopo lite: infermiere vibonese a giudizio
Andrà a processo il prossimo 17 marzo l’infermiere 29enne di Dasà, Antonio De Pace, che lo scorso 31 marzo ha ucciso la sua ragazza, Lorena Quaranta, di 27 anni, studentessa di Medicina.
Il delitto si consumò nel messinese, precisamente a Furci Siculo. I due convivevano e in quel tragico giorno, il giovane - dopo una violenta lite – avrebbe messo le mani al collo della ragazza e l’avrebbe così strangolata.
Dopo l’accaduto, De Pace chiamò i carabinieri per confessare l’omicidio e, nell’attesa del loro arrivo, avrebbe tentato il suicidio tagliandosi le vene.
Il 29enne deve rispondere dell’accusa di omicidio aggravato anche dalla premeditazione. Il giudice ha accolto la richiesta formulata dal pm Roberto Conte, il magistrato che ha seguito l’inchiesta dei carabinieri sulla tragica vicenda.
La Procura di Messina gli contesta anche la premeditazione del delitto. L’uomo, infatti, avrebbe rivelato ai nipoti di voler trasferire i risparmi esistenti sul suo conto.
Parte civile si sono costituiti nel corso dell’udienza preliminare, tenuta nella giornata di ieri, i familiari della povera Lorena, con l’avvocato Giuseppe Barba, e anche numerose associazioni di tutela per le donne che subiscono violenza o vengono trucidate dai compagni.