Chiusa l’inchiesta “Cemetery boss”, 16 persone indagate
Sono 16 gli indagati nel procedimento scaturito dall’operazione “Cemetery boss” che, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, ha fatto luce sulle frizioni tra la cosca Rosmini e gli Zindato per il controllo del territorio di Modena. (QUI)
La Dda di Reggio Calabria ha infatti chiuso l’inchiesta e hanno notificato l’avviso di conclusione indagini condotte dalla squadra mobile che, nel maggio scorso, hanno portato all’arresto di 9 persone con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso
Tra gli indagati c’è anche Franco Giordano, l’uomo ritenuto il “capo società” della cosca Rosmini. Con lui anche Nicola Alampi e Salvatore Claudio Crisalli detto “Peppe”, ritenuti dagli investigatori elementi di spicco della famiglia. Nella lista ci sono anche i nomi di Demetrio Missineo e Rocco Richichi, ritenuti affiliati alla cosca Zindato, Carmelo Manglaviti, responsabile del servizio cimiteri per il Comune di Reggio Calabria. quest’ultimo pubblico è accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta. Dal momento che, secondo l’accusa, avrebbe favorito la cosca Rosmini nei processi di imposizione del monopolio sui lavori edili all’interno del cimitero di Modena.