Processo Cemetery boss, chieste 10 condanne
Sono 10 le condanne chieste per le persone indagate nel processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione Cemetery boss (QUI).
Il sostituto procuratore della Dda Sara Amerio ha infatti chiesto la condanna per le persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso.
La pena più pesante è stata avanzata per Franco Giordano (16 anni e 8 mesi), ritenuto dagli inquirenti il “capo società” della cosca Rosmini.
Seguono quelle per Natale Crisalli (15 anni e 6 mesi), Salvatore Claudio Crisalli (10 anni), Giuseppe Angelone (13 anni e 4 mesi), Giuseppe Casili (8 anni), Demetrio Missineo (10 anni e 8 mesi), Cristina Pangallo (3 anni e 6 mesi), Rocco Richichi (12 anni), Giovanni Rogolino (8 anni) e Massimo Costante (14 anni e 6 mesi).
L’inchiesta ha messo in luce le frizioni tra le cosche Rosmini e Zindato per il controllo del quartiere Modena di Reggio Calabria. E non solo, perché gli inquirenti hanno ricostruito gli assetti del clan Rosmini, affiliata alla famiglia dei Serraino.
Tra i coinvolti c’è anche Carmelo Manglaviti, l’ex responsabile del servizio cimiteri per il Comune del capoluogo dello Stretto che ha scelto il rito ordinario (LEGGI).
L’uomo è accusato di concorso esterno con la criminalità organizzata, dato che per i magistrati avrebbe favorito la cosca Rosmini nelle attività di controllo dei lavori edili all’interno del cimitero di Modena (QUI).