Centrale Enel di Rossano: Comitato, la politica alza le barricate
Siamo alle solite! Non appena si apre uno spiraglio occupazionale per questa derelitta Regione del Paese, i signori del NO, la casta politica che la governa, è pronta ad alzare le barricate in barba alla democrazia ed allo sviluppo. – è quanto si legge in una nota stampa diffusa dal Comitato per la riconversione della centrale Enel di Rossano - Eravamo rimasti favorevolmente impressionati dalla decisione del governatore Scopelliti di voler aprire un tavolo tecnico per studiare gli effetti della trasformazione della centrale ENEL di Rossano. Le nostre prove, i nostri esempi di quanto succede in altre Regioni, il grido d’allarme delle Organizzazioni Sindacali, le posizioni nette e precise di Assindustria, il monito dei vescovi calabresi, hanno convinto il governatore Scopelliti a convocare il tavolo tecnico che, senza pregiudizi e posizioni preconcette, deve servire a capire se, come affermiamo da sempre, una centrale riconvertita con i nuovi sistemi anti inquinamento è compatibile con ambiente, turismo ed agricoltura. Ed ecco, invece, che i novelli paladini della disoccupazione, Oliverio, Filareto e Straface, accompagnati da qualche piccolo pseudo ambientalista, che oltre a rappresentare se stesso non rappresenta altri, rifiutano il confronto e si trincerano sulle loro posizioni oltransiste che ricordano quelle di una politica in declino da tempo. Sappiamo bene che le tre sigle sindacali più importanti rappresentano milioni di cittadini, la chiesa conosce bene le esigenze della gente, la confindustria rappresenta la classe imprenditoriale di un Paese, ma questo per Oliverio, Filareto e Straface non è importante. Loro hanno la propria idea e quella, secondo loro, è la migliore di tutte e non ci sono argomenti che possono confutarla. Bella idea della democrazia!Cari Oliverio e Filareto, militate in un partito che si definisce “democratico” ma voi di democratico non avete proprio niente. Cara Straface, militi in un partito che si definisce “Popolo delle Libertà”, ma la libertà sta anche nel saper e dover ascoltare il “popolo” che si rappresenta e capire le sue esigenze. Il presidente della Provincia di Cosenza – continua a scrivere il comitato - aizza la gente ad alzare le barricate. Parla come un sobillatore delle folle invece che come un dirigente di un Ente che deve rispondere alle esigenze della propria gente. Se pensa di farci paura si sbaglia. Noi non alzeremo barricate, ma difenderemo fino alla fine la possibilità di un lavoro serio e duraturo, compatibile con l’ambiente e la nostra salute.