Centrale Enel Rossano: Oliverio, no alla riconversione a carbone
“Il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, è contrario ad ogni ipotesi di riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano”. È quanto si legge in una nota dell'Ufficio Stampa dell'Ente. “Tale riconversione è, infatti -prosegue la nota- inconciliabile con le potenzialità di sviluppo di un territorio che costituisce un punto di forza per una prospettiva di crescita sostenibile dell'intera Calabria.Un'area nella quale il settore agroalimentare di qualità, le vocazioni turistiche e il tessuto produttivo non possono essere mortificate. La salvaguardia dell'agricoltura e del turismo ambientale, infatti, mal si coniugano con i fattori di inquinamento che scaturirebbero dalla presenza di una centrale a carbone”.
Dopo aver ricordato che già nel 2004 il Consiglio regionale della Calabria (Chiaravalloti presidente) aveva escluso dal Piano Regionale per l'Energia l'utilizzo del carbone nella nostra regione e che lo stesso orientamento è stato ribadito più volte nel corso di questi anni, il presidente Oliverio manifesta netta contrarietà ad un'operazione che non rispetta le vocazioni territoriali e che, nei fatti, mira a declassare un'intera zona da area di pregio ad area inquinata.
"È troppo facile -aggiunge Oliverio- riempirsi la bocca con parole come salvaguardia dell'ambiente, della qualità della vita e della salute dei cittadini, se poi, noi per primi, offendiamo l'ambiente, dando il via ad operazioni che sono in netto contrasto con la vocazione e con l'orientamento delle popolazioni e dei sindaci dei comuni interessati".
"Per questo motivo, in piena sintonia con i sindaci, gli amministratori, le forze sociali, gli ambientalisti, gli operatori turistici locali, il consorzio degli albergatori e la stragrande maggioranza dei cittadini interessati -conclude il presidente della Provincia di Cosenza- ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutte le nostre energie a qualsiasi tentativo di riconversione della Centrale Enel di Rossano.
Territori come la Sibaritide meritano tutto il nostro impegno e quello di quanti vogliono impegnarsi e lavorare per realizzare uno sviluppo sostenibile, pienamente rispettoso della natura, dei territori e di quanti abitano e vivono su di essi".