“La Provincia di Cosenza non parteciperà ad alcun tavolo tecnico per discutere sull’ipotesi di una riconversione a carbone della Centrale di Rossano”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, nel corso della riunione convocata dal presidente Scopelliti a Catanzaro alla presenza dei rappresentanti dell’Enel, dei sindaci di Corigliano e Rossano, dei rappresentanti sindacali e dei consiglieri regionali della provincia di Cosenza.
“E’ del tutto evidente – ha aggiunto Oliverio - che il tentativo di aprire un tavolo “tecnico” è solo una furbizia con il chiaro intento di far rientrare dalla finestra ciò che è stato impedito in modo autorevole e trasparente dalle assemblee elettive con voto unanime e da tutti i livelli istituzionali calabresi. Infatti, i consigli comunali di Rossano e Corigliano, in seduta congiunta e con voto unanime hanno pronunciato un netto “no” all’ipotesi di riconversione a carbone della Centrale Enel di Rossano, bocciando il progetto presentato da Enel. Altrettanto ha fatto il Consiglio Provinciale di Cosenza, pronunziandosi alla unanimità per ben due volte: la prima, nel corso della precedente consiliatura e la seconda qualche mese addietro”.
“Mi aspettavo - ha proseguito il Presidente della Provincia di Cosenza - che l’incontro con Enel e le parti sociali fosse stato convocato, come tra l’altro auspicato dagli enti locali e dallo stesso Consiglio Regionale, per un confronto sui programmi e gli investimenti di Enel in Calabria in direzione della utilizzazione delle fonti rinnovabili, della riconversione della Centrale di Rossano attraverso la utilizzazione di fonti energetiche compatibili con le vocazioni di un territorio interamente compreso nell’unico Distretto Agroalimentare di Qualità della Calabria e con elevate potenzialità di sviluppo del turismo. La volontà delle assemblee elettive che sono le uniche depositarie della sovranità popolare e degli interessi generali non può essere raggirata e surrogata da “tavoli tecnici” perché, come è facilmente comprensibile - ha concluso Oliverio - il problema non è di ordine tecnico, ma squisitamente legato all’ipotesi e alle prospettive di sviluppo di questa regione che non può essere mortificata”.
“La Provincia di Cosenza non parteciperà ad alcun tavolo tecnico per discutere sull’ipotesi di una riconversione a carbone della Centrale di Rossano”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, nel corso della riunione convocata dal presidente Scopelliti a Catanzaro alla presenza dei rappresentanti dell’Enel, dei sindaci di Corigliano e Rossano, dei rappresentanti sindacali e dei consiglieri regionali della provincia di Cosenza.
“E’ del tutto evidente – ha aggiunto Oliverio<- che il tentativo di aprire un tavolo “tecnico” è solo una furbizia con il chiaro intento di far rientrare dalla finestra ciò che è stato impedito in modo autorevole e trasparente dalle assemblee elettive con voto unanime e da tutti i livelli istituzionali calabresi. Infatti, i consigli comunali di Rossano e Corigliano, in seduta congiunta e con voto unanime hanno pronunciato un netto “no” all’ipotesi di riconversione a carbone della Centrale Enel di Rossano, bocciando il progetto presentato da Enel. Altrettanto ha fatto il Consiglio Provinciale di Cosenza, pronunziandosi alla unanimità per ben due volte: la prima, nel corso della precedente consiliatura e la seconda qualche mese addietro”.
“Mi aspettavo - ha proseguito il Presidente della Provincia di Cosenza - che l’incontro con Enel e le parti sociali fosse stato convocato, come tra l’altro auspicato dagli enti locali e dallo stesso Consiglio Regionale, per un confronto sui programmi e gli investimenti di Enel in Calabria in direzione della utilizzazione delle fonti rinnovabili, della riconversione della Centrale di Rossano attraverso la utilizzazione di fonti energetiche compatibili con le vocazioni di un territorio interamente compreso nell’unico Distretto Agroalimentare d
“La Provincia di Cosenza non parteciperà ad alcun tavolo tecnico per discutere sull’ipotesi di una riconversione a carbone della Centrale di Rossano”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, nel corso della riunione convocata dal presidente Scopelliti a Catanzaro alla presenza dei rappresentanti dell’Enel, dei sindaci di Corigliano e Rossano, dei rappresentanti sindacali e dei consiglieri regionali della provincia di Cosenza.
“E’ del tutto evidente – ha aggiunto Oliverio<- che il tentativo di aprire un tavolo “tecnico” è solo una furbizia con il chiaro intento di far rientrare dalla finestra ciò che è stato impedito in modo autorevole e trasparente dalle assemblee elettive con voto unanime e da tutti i livelli istituzionali calabresi. Infatti, i consigli comunali di Rossano e Corigliano, in seduta congiunta e con voto unanime hanno pronunciato un netto “no” all’ipotesi di riconversione a carbone della Centrale Enel di Rossano, bocciando il progetto presentato da Enel. Altrettanto ha fatto il Consiglio Provinciale di Cosenza, pronunziandosi alla unanimità per ben due volte: la prima, nel corso della precedente consiliatura e la seconda qualche mese addietro”.
“Mi aspettavo - ha proseguito il Presidente della Provincia di Cosenza - che l’incontro con Enel e le parti sociali fosse stato convocato, come tra l’altro auspicato dagli enti locali e dallo stesso Consiglio Regionale, per un confronto sui programmi e gli investimenti di Enel in Calabria in direzione della utilizzazione delle fonti rinnovabili, della riconversione della Centrale di Rossano attraverso la utilizzazione di fonti energetiche compatibili con le vocazioni di un territorio interamente compreso nell’unico Distretto Agroalimentare di Qualità della Calabria e con elevate potenzialità di sviluppo del turismo. La volontà delle assemblee elettive che sono le uniche depositarie della sovranità popolare e degli interessi generali non può essere raggirata e surrogata da “tavoli tecnici” perché, come è facilmente comprensibile - ha concluso Oliverio - il problema non è di ordine tecnico, ma squisitamente legato all’ipotesi e alle prospettive di sviluppo di questa regione che non può essere mortificata”.
i Qualità della Calabria e con elevate potenzialità di sviluppo del turismo. La volontà delle assemblee elettive che sono le uniche depositarie della sovranità popolare e degli interessi generali non può essere raggirata e surrogata da “tavoli tecnici” perché, come è facilmente comprensibile - ha concluso Oliverio - il problema non è di ordine tecnico, ma squisitamente legato all’ipotesi e alle prospettive di sviluppo di questa regione che non può essere mortificata”.