Vibo Valentia, il candidato della lista “La Serra” analizza condizioni del partito
L’appoggio del Pd alla lista civica “Città degli abeti” che concorrerà alle prossime elezioni comunali con Rosanna Federico come candidata a sindaco di Serra San Bruno ha suscitato reazioni contrastanti, in quanto vista come ultima testimonianza della situazione ambigua e confusionaria che lo stesso partito sta vivendo nella provincia di Vibo Valentia.
Durissimo il commento di Antonio Procopio, ex assessore della giunta Lo Iacono (a suo tempo sostenuta dal Pd) e candidato nelle fila della lista “La Serra”, soprattutto in relazione all’atteggiamento del consigliere regionale Bruno Censore.
«È assolutamente ridicolo, e non impensierisce affatto – afferma Procopio – che Censore sottolinei che il Pd sosterrà la lista capitanata da Rosanna Federico per le amministrative del 15 e 16 maggio, dato che è stata da lui stesso annunciata proprio durante la festa del Partito Democratico di questa estate e ad oggi non pare abbia sortito effetti positivi in termini di adesioni». L’analisi di Procopio tende a mettere in evidenza le modalità di gestione del Pd: «Parlare oggi di sostegno del Pd – afferma – non è una cosa per la quale bisogna andare fieri visto il continuo abbandono di personaggi importanti, sia di area cattolica che laica, che in tutti questi anni hanno fatto grande il centro sinistra ed in particolare il Partito Democratico. I pochi rimasti – continua – non fanno altro che persistere a gestire il partito con metodi e logiche di altri tempi che protagonisti come De Luca, Censore & C., pare proprio non vogliano cancellare dal quel modus operandi che in poco tempo ha smembrato e snaturato il Partito Democratico nell’intera provincia di Vibo Valentia. Basti pensare – rincara Procopio – a quanto accaduto qualche tempo fa in Provincia, con i consiglieri Arone e Latorre, che hanno lasciato il partito di Bersani per aderire al gruppo "Scopelliti Presidente". Oppure, a quanto sta accadendo con la nascita del gruppo "Avvenire e libertà" che conta ben 5 consiglieri provinciali, di cui quattro fino a poco tempo fa iscritti al Pd. Loro stessi in una recente nota hanno parlato di "deriva antidemocratica, oligarchica e autoreferenzialità di questo partito nella provincia di Vibo Valentia"».
Secondo il giovane Procopio, per De Luca e Censore non è importante che il Pd sia forte e numeroso nella provincia vibonese, in quanto «il loro unico obiettivo è quello di avere nelle proprie mani un partito che possa fare scelte tranquille senza opposizione, specie in prossimità delle elezioni nazionali e regionali (basta vedere la proposta di Scopelliti sulle liste bloccate che solo per facciata è stata contrastata con qualche trafiletto giornalistico)».
Nel terminare la sua lucida analisi Procopio riflette: «La preoccupazione principale è per chi, trovandosi ancora in seno al Pd, deve sottostare alle decisioni di pochi senza poter esprimere la propria opinione. A meno che ciò non venga sopportato per l’ottenimento di interessi personali, pensando, ingenuamente, di non essere scoperti». Il messaggio tra le righe sembrerebbe rivolto a tutti coloro che durante la presentazione a sindaco di Rosanna Federico, decisa solo da Censore, «ne criticarono la scelta gridando allo scandalo, ma, nonostante tutto, oggi potrebbero o vorrebbero essere candidati nella stessa lista».