Rivelazioni shock del pentito: uccise il cugino perché omossessuale. Ricerche in corso
Le dichiarazioni del pentito Andrea Mantella avrebbero portato alla luce raccapriccianti dettagli sulla fine di Filippo Gangitano, sparito nel nulla da ben 19 anni, e presto si potrebbe arrivare anche ad una svolta.
Continuano, infatti, senza sosta le ricerche del cadavere dell’uomo e gli inquirenti hanno chiesto il supporto dello Squadrone Carabinieri Cacciatori Calabria che da questa mattina sta setacciando palmo a palmo la zona compresa tra Stefanaconi, Sant’Onofrio e Vibo Valentia.
Proprio da questi territori potrebbero infatti arrivare conferme alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia che si sarebbe auto accusato dell’assassinio di Gangitano.
Secondo le ricostruzioni, sarebbe stato proprio Andrea Mantella a convocare il cugino Filippo in una masseria e lì sarebbe stato compiuto il delitto. Il corpo senza vita sarebbe poi stato messo all’interno di alcuni sacchi di mangime per animali.
Secondo le ultime dichiarazioni del pentito, tra Stefanaconi e Vibo sarebbe sepolto il cadavere, che dal 2002 ad oggi non è stato più ritrovato.
Alla base del crudele gesto ci sarebbe stato il fatto che la vittima era ritenuta omosessuale, dunque un “disonore” per la famiglia, e che aveva avviato una convivenza con un ragazzo.