Scuole chiuse, il Tar Calabria sospende l’ordinanza della Regione
Non c’è pace per le ordinanze di sospensione delle attività didattiche in presenza della Regione Calabria. Il Tar ha nuovamente sospeso l’ordinanza firmata dal presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì.
Il Tar ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di genitori, docenti, presidi e associazioni di tutta la regione. È quanto ha comunicato l’avvocato Paolo Perrone che ha presentato il ricorso.
I giudici amministrativi sono partiti dalla normativa statale, che prevede la sospensione esclusivamente per le aree in zona rossa, mentre la Calabria è in zona gialla.
Il Tar, inoltre, si è quindi rifatto sul verbale dell’Unità di crisi dello scorso 5 marzo, in cui non ci sarebbe stato alcun confronto circa la chiusura delle scuole. Per i giudici non esisterebbe alcuno studio sui contagi e sul numero di contagi degli studenti e del personale scolastico all’interno delle scuole calabresi.
Inoltre per il Tar il tasso di contagi registrato in Calabria “inferiore rispetto a quello nazionale” mentre in merito all’aumento di casi nelle province di Vibo e Reggio Calabria “la proporzione potrebbe giustificare al massimo interventi mirati sui comuni di quelle aree e non la chiusura dell’intero sistema di istruzione calabrese”.
Il Tar, poi, fa riferimento al numero di posti letto Covid della regione. Un numero, quello dei posti occupati, che risulta “sotto la soglia di allerta rispetto al rischio saturazione” e al “coefficiente del 9,1% di prevalenza delle varianti sul territorio regionale calabrese che è - su scala nazionale- il più basso in assoluto”. Infine, lo stesso rischio di “alta probabilità di progressione”, richiamato dai report di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, da solo non sembra poter giustificare l’adozione dell’ordinanza contingibile e urgente impugnata”.
Laconico il commento di Spirlì, per il quale “il Tar si assume la responsabilità. Mi auguro che le prossime settimane non siano dolorose dal punto di vista dell’aumento dei contagi. Noi comunque continueremo a lavorare per tutelare la salute di tutti i calabresi”.
Prosegue poi sulla presenza delle varianti “è stata acclarata su campioni per cui le varianti sono già presenti sul territorio in buon numero. Non voglio fare terrorismo psicologico ma devo riflettere assieme al commissario Longo sulla necessità di prevenire piuttosto che poi dover curare”.