Scomparsa Barbara Corvi, il pm: “Forse sciolta nell’acido”
Attende l’interrogatorio di garanzia il procuratore di Terni Alberto Liguori. Domani verrà infatti sentito Roberto Lo Giudice, arrestato per concorso in omicidio volontario e occultamento o soppressione di cadavere per la morte della moglie Barbara Corvi, scomparsa il 27 ottobre 2009 ad Amelia, in Umbria.
Per gli investigatori Lo Giudice avrebbe agito in concorso con il fratello Maurizio, anche lui indagato. I due, secondo la ricostruzione, si sarebbero mossi tra depistaggi e messe in scena, e Barbara sarebbe stata uccisa per una relazione extraconiugale. E sempre secondo quanto emerso dall’inchiesta i due avrebbero strangolato la donna e in sei avrebbero collaborato per nasconderne il corpo.
Si tratta del secondo caso di sparizione nel cerchio della famiglia Lo Giudice. Sì perché prima di Barbara, nel 1994, è scomparsa nel nulla Angela Costantino, moglie di un altro Lo Giudice.
L’indagine sulla scomparsa di Corvi è stata riaperta nel 2018 e si è avvalsa del contributo di tre collaboratori di giustizia. Sono quindi partiti gli interrogatori e la scorsa estate Roberto Lo Giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere. Mentre in merito alla donna il pm ribadisce che “al momento non ci sono né tracce né indicazioni su dove si possa trovare”.
Gli inquirenti ritengono “coerenti” e credibili le due dichiarazioni raccolte durante le indagini. Stando a queste gli investigatori ipotizzano che la vittima, uccisa presumibilmente nello stesso pomeriggio della scomparsa, sia stata sciolta nell'acido.
Nel frattempo si prosegue con le indagini, per “colmare - sottolinea ancora il procuratore - qualche altro spazio d'indagine che l'urgenza del momento non ci ha permesso".