Petrolmafia Spa, spunta la pista Svizzera
Da Catanzaro a Napoli, passando per il Kazakistan e la Svizzera. Gli sviluppi della maxi-inchiesta “Petrol Mafie SPA” (QUI) (una costola dell’inchiesta Rinascita Scott) sarebbero arrivati fino in Svizzera, come scrive Rsi.
La Radio Televisione Svizzera italiana ha parlato di ramificazioni internazionali che terranno impegnati i magistrati in merito alle rogatorie per accertare e riscontrare il ruolo di santuari intoccabili della finanza mondiale.
Sì, perché dalle carte dell’inchiesta si è fatto riferimento a un documento bancario nel quale comparirebbe “una carta di una banca della Svizzera… dal valore di un miliardo di euro”, come spiegato da un faccendiere. Il documento, su cui stanno lavorando i magistrati, è stato sequestrato dalle forze dell’ordine.
Dalle indagini è emerso il ruolo dei kazaki che, per far arrivare il greggio in Calabria, si sarebbero rivolti a una holding elvetica.
Ma il gancio tra i broker milanesi e il clan Mancuso, nel vibonese, sarebbe un uomo che si sposta tra Milano e la Svizzera con un’automobile con targa elvetica, e che è stato arrestato.
Nelle carte, inoltre, spuntano due aziende del Ticino, che si ritiene siano state sfruttate per eludere i controlli del trasporto della merce.