Vertenza Abramo, Barbuto al Mise: “Non consentiremo cali il silenzio sulla vicenda”
Si è tenuto ieri, 14 maggio, il primo appuntamento on line del tavolo di crisi convocato dal Mise sulla vicenda “Abramo Customer Care”. Lo comunica la deputata pentastellata Elisabetta Barbuto che ha assistito, unitamente alla collega Anna Laura Orrico ed all’avvocato Giuseppe Donnici, ai lavori protrattisi per circa due ore e diretti dal professor Stefano D’Addona, capo gabinetto del Vice Ministro Alessandra Todde assente per sopravvenuti impegni istituzionali, ma non per questo meno interessata alla vertenza per seguire la quale ha fortemente voluto il tavolo, pur in assenza di poteri decisionali da parte del Ministero in questa fase di esclusiva competenza del Tribunale di Roma n merito al piano concordatario presentato dall’azienda.
Al tavolo, oltre i delegati della proprietà, hanno partecipato il Ministero del Lavoro, in persona del Direttore Romolo De Camillis, tutte le sigle sindacali nonché il Comune di Crotone, la Regione Sicilia e la Regione Lazio.
“Era, invece, assente, benché regolarmente convocata, la Regione Calabria, - dichiara la deputata Barbuto - e questo mi dispiace molto perché proprio in Calabria, la Abramo annovera il numero maggiore di lavoratori e sono costretta a leggere questa assenza come un segnale di disattenzione per la vicenda che merita, invece, una maggiore coesione tra tutti i rappresentanti istituzionali a tutela dell’occupazione in un territorio come il nostro già fortemente piagato da una disoccupazione endemica”.
“Nel corso dell’incontro ogni partecipante ha espresso le istanze della parte rappresentata e si è convenuto sulla importanza di proseguire questo tavolo – chiarisce la Barbuto- che avrà funzione di monitoraggio dell’evoluzione della vicenda in tutte le sue sfaccettature. Spiace dover constatare che i rappresentanti dell’azienda non abbiano inteso rilasciare dichiarazioni ed informazioni ulteriori rispetto a quanto già si conoscesse rimettendosi alle decisioni del Tribunale sul trasferimento del ramo d’azienda in merito al quale, tuttavia, i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro hanno espressamente confermato l’intenzione di mettere in campo, a momento debito, gli strumenti giuridici più appropriati a tutela dell’intero perimetro occupazionale”.
“Si tratta solo di un primo appuntamento. Non consentiremo che sulla vicenda cali il silenzio ed il disinteresse –conclude la deputata – e seguiremo l’evoluzione della vicenda, come già stiamo facendo, anche mettendo in campo le necessarie competenze, tecniche e giuridiche, per tutelare i lavoratori unitamente alle associazioni sindacali”.