Vertenza Tim-Abramo: piange il telefono in Calabria, lavoratori minacciano azioni eclatanti

Crotone Attualità

I lavoratori della Abramo Customer Care hanno risposto all'appello dei sindacati, che nei giorni scorsi avevano preannunciato un sit-in di protesta (QUI) presso le Prefetture di Crotone, Catanzaro e Cosenza per chiedere "azioni concrete" a tutela dei posti di lavoro al fine di "evitare una tragedia sociale".

E così alle 10:30 di stamani erano diverse centinaia le persone già presenti in attesa dei rappresentanti sindacali e delle istituzioni, per cercare di capire le sorti dell'azienda e, di conseguenza, del loro lavoro.

Dopo l'arrivo del sindaco Vincenzo Voce e del presidente della Provincia Sergio Ferrari, questi sono stati accolti in Prefettura assieme ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, per discutere delle azioni messe in campo territorialmente e delle richieste da fare al Ministero.

Per i sindacati infatti serve un'azione diretta del Governo per tutelare i posti di lavoro, in quanto Tim annovera tra i suoi azionisti proprio lo Stato tramite la Cassa Depositi e Prestiti (QUI).

PRONTI A BLOCCARE LE STRADE

Dopo un incontro durato circa un'ora e mezza, i sindacati - che hanno subito tenuto a ringraziare le istituzioni per aver supportato le loro istanze - hanno aggiornato i lavoratori.

La premessa è unanime: "Non potevamo pretendere che la Prefettura risolvesse la vicenda in una mattinata". Ma al contempo, gli stessi hanno ribadito la convocazione di un tavolo ministeriale per il prossimo 26 marzo.

"Il governo, che si è assunto la responsabilità politica ed economica di avallare il piano industriale di Tim, ora si deve assumere la responsabilità: Tim deve mettere in gara le commesse che voi oggi gestite" spiegano i delegati sindacali, che dicono "basta a proroghe farlocche", perché altrimenti "ad Agosto questa azienda non c'è più".

"Noi abbiamo chiesto un tavolo al Ministero dedicato alla vertenza Abramo" proseguono "perché solo così possiamo sperare di risolvere la questione". Gli stessi hanno poi annunciato di aver presentato un documento unitario, lasciato al viceprefetto, nel quale viene ribadito che "non è possibile temporeggiare".

"Il nostro obiettivo è quello di tutelare i lavoratori, non possiamo essere presi in giro" insistono i sindacalisti, prima di essere interrotti da un manifestante che urla: "sennò blocchiamo le strade".