Vertenza Abramo: scelte non in linea con Governo, Tim ha pur sempre lo Stato tra azionisti
“Non è in linea con l’impegno del Governo finalizzato a creare sviluppo nel Mezzogiorno la decisione, da parte di Tim, di ridurre i volumi di traffico gestiti da Abramo Customer Care”.
Lo afferma il presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Filippo Mancuso (in quota Lega) intervenendo sulla vertenza che riguarda il colloso italiano delle telecomunicazioni e l’azienda calabrese.
Una situazione che sempre secondo il presidente della massina assise regionale, in mancanza di soluzioni “ragionevoli e non più precarie e dilatorie”, avrebbe delle conseguenze “socialmente disastrose”.
Quanto prospettato da Tim, ribadisce ancora Mancuso, “non è in linea … con l’impegno incessante della Regione volto a ridurre, in una congiuntura già di per sé complessa, il bacino dell’inoccupazione che penalizza la Calabria; tant’è che il presidente Occhiuto e la Giunta regionale stanno seguendo, con estrema attenzione, le tappe di una vertenza che coinvolge centinaia di famiglie e circa 500 lavoratori calabresi”.
“Non è trascurabile il fatto che Tim, pur avendo modificato la sua identità imprenditoriale puntando esclusivamente sul profitto, ha sempre lo Stato, con la Cassa di depositi e prestiti, tra i suoi azionisti, e che, dunque, la sua mission non può prescindere dal coniugare le logiche industriali con gli interessi collettivi”, sbotta infine il presidente del Consiglio Regionale.
Intanto, proprio ieri le sigle sindacali hanno annunciato il prosieguo della mobilitazione dei lavoratori calabresi del comparto call center, che domani, lunedì 18 marzo, daranno vita ad tre diversi sit-in organizzati rispettivamente davanti alle Prefetture di Catanzaro, Cosenza e Crotone (QUI).