Crotone, rischio Cig per 493 lavoratori: protestano i dipendenti Abramo Cc

Crotone Attualità

Protesta questa mattina dei lavoratori dell’Abramo customer care della sede di Crotone, che hanno deciso di incrociare le braccia dopo la comunicazione, avvenuta ieri da parte dei sindacati, che la Tim non intende rinnovare la commessa al contact center (LEGGI).

La decisione della società telefonica porterà la Abramo a mettere in cassa integrazione a zero ore ben 493 lavoratori su 1.050 in totale in tutti i siti calabresi, siciliani e campani, di cui 93 solo a Crotone.

Chiedono, i lavoratori, un maggior impegno della politica che porti l’azienda, attualmente in amministrazione giudiziaria, a rivedere la decisione della Cig e trovare nuove commesse che possano sostituire quelle precedenti andate altrove.

Intorno alle 12 i lavoratori hanno ricevuto la visita di solidarietà del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, accompagnato da una delegazione della giunta comunale; al primo cittadino è stato chiesto di sostenere questa battaglia.

Rassicurando sul suo impegno, Voce ha specificato che si tratta di un’azienda privata, in cui l’ente pubblico può intervenire solo in maniera non incisiva, e la prima cosa da fare è quella di portare i commissari sul tavolo delle trattative per vedere il da farsi.

Paventano, i lavoratori di Abramo Crotone, che ciò che toccherà dal 1° gennaio, la Cig a zero ore, presto possa capitare anche a loro, ed è per questo che la protesta andrà avanti ad oltranza.

Chiamata in causa, in particolar modo, la Regione, tanto che l’intenzione dei lavoratori, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni del caso, è di portare la protesta in città, proprio nelle adiacenze del grande palco per l’Anno che verrà.

Lamentano, ancora, gli addetti che l’Abramo CC sia stata spoliata nel tempo da tutte le grandi commesse, e che altre potrebbero abbandonare a breve, rendendo l’azienda anche poco appetibile per la sua vendita.

Dito accusatorio puntato anche sulla commissione che sta gestendo l’impresa, che a loro dire in tre anni non avrebbe ostacolato abbastanza questo progetto di depauperamento con adeguate azioni.