Prostituzione minorile: sesso con anziano in cambio di uova, latte o vestiti. Due arresti
Una storia triste, con dietro lo spaccato di una situazione familiare disagiata che avrebbe portato una giovane minorenne a prostituirsi, a concedersi ad un anziano per pochi euro se non per generi di prima necessità.
C’è questo spaccato dietro l’indagine condotta dagli agenti del Commissariato di Polizia di Paola, nel cosentino, che oggi ritengono di aver messo la parola fine alla vicenda arrestando e mettendo ai domiciliari un 73enne, M.R., ritenuto responsabile dei reati di prostituzione minorile e di detenzione di materiale pedopornografico a danno di due giovani minorenni; e una 72enne, V.O., nonna delle ragazze, che è invece accusata di tentata estorsione nei confronti dello stesso 73enne.
I poliziotti hanno iniziato ad indagare sui fatti dal settembre dell’anno scorso, dopo il tentativo di suicidio di una delle minorenni coinvolte, avvenuto nei pressi della Stazione Ferroviaria di Paola.
La ragazza sarebbe arrivata al gesto estremo perché esasperata dalle dicerie sul suo conto messe in giro da alcune coetanee e riguardanti i suoi presunti rapporti sessuali con persone anziane.
GLI INCONTRI NEI PARCHEGGI O SUL LUNGOMARE
Da questo episodio, per il quale vennero interessati subito i servizi sociali, sono partiti gli inquirenti che hanno appurato come effettivamente il 73enne oggi arrestato abbia avuto dei rapporti sessuali a pagamento con la giovane e quando quest’ultima, ormai diventata maggiorenne, si era trasferita al di fuori del territorio paolano, anche con la sorella più piccola.
Gli agenti hanno così cercato di riscontrare le informazioni acquisite con numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, eseguendo anche pedinamenti e appostamenti e perquisizioni a carico dell’indagato.
Da qui si è giunti a ritenere che gli incontri tra l’uomo e la più piccola avvenissero in modo simile a quelle poi confessate dalla sorella maggiore.
In pratica, delle passeggiate in auto in zone appartate del lungomare di Paola e nei parcheggi isolati di un noto centro commerciale della zona, dove il 73enne avrebbe voluto consumare i rapporti.
Una situazione questa che secondo gli investigatori sarebbe stata resa ancor più triste, come dicevamo all’inizio, dal fatto che la giovane, provenendo da una famiglia disagiata, si sarebbe vista costretta a cedere alle richieste dell’anziano dietro il corrispettivo di soldi o regalie varie, che andavano dalle poche decine di euro, alle sigarette e ai vestiti fino ai generi alimentari di prima necessità e di valore economico risibile, ad esempio confezioni di uova o di latte.
LE FOTO DELLA BIMBA DI 5 ANNI
L’indagato avrebbe inoltre indotto le ragazze a realizzare alcuni scatti intimi, per poi farseli inviare sul suo cellulare, realizzando così il reato di produzione di materiale pedopornografico.
Inoltre, dato di ulteriore allarme, in più circostanze avrebbe chiesto alla madre delle minorenni di poter avere fotografie che ritraessero la terza figlia, di appena 5 anni.
Gli inquirenti spiegano come nel corso delle indagini, in particolar modo dalle intercettazioni, sia emerso uno spaccato di vero e proprio degrado morale della famiglia delle ragazze, conviventi con la nonna.
Quest’ultima, in particolare, nel momento in cui avrebbe appreso quanto accadeva con l’anziano dopo esser stata sentita dagli investigatori come persona informata sui fatti, anziché preoccuparsi di quanto accaduto e cercare di allontanare dal 73enne la nipote minorenne, ancora convivente con lei, avrebbe addirittura ed invece permesso che continuasse a frequentarlo, prendendo la palla al balzo per tentare una estorsione ai danni dell’uomo.
Inizialmente gli avrebbe infatti chiesto del denaro in cambio di una sua testimonianza favorevole, volta a salvarlo da quella che lei definiva “una sicura condanna”.
GLI ICONTRI DA “AMICO DI FAMIGLIA”
A fronte del rifiuto del 73enne la donna avrebbe così cambiato tono drasticamente, minacciandolo di aggravare la sua testimonianza - già sfavorevole - qualora non gli avesse dato i soldi chiesti.
Peraltro, il ruolo nonna, nel corso delle indagini, si sarebbe caratterizzato sempre per una forte ambiguità, avendo spesso accompagnato la nipote più piccola agli incontri con l’indagato, che si si sarebbero conclusi quasi sempre con la consegna di sigarette e dei generi alimentari che il 73emme dava ad entrambe.
L’uomo, inoltre, e per come da lui stesso dichiarato nel corso delle intercettazioni, avrebbe più volte cercato di sviare i sospetti sulla reale natura dei rapporti con la ragazzina, incontrandola insieme alla nonna così da accreditarsi, agli occhi dei terzi, come un amico di famiglia.
Nella mattinata l’uomo e la donna sono stati così messi ai domiciliari mentre la ragazza ancora minorenne e coinvolta nei fatti, insieme alla sorella più piccola, sono state affidate alle cure di una Casa-famiglia.
La richiesta di misura cautelare è stata emessa dal Gip Filippo Aragona, del Tribunale di Catanzaro. Le indagini sono state dirette dal Sostituto Saverio Sapia con il coordinamento dell’aggiunto Giancarlo Novelli e del Procuratore Capo Nicola Gratteri.