Figlie “vendute” per una stecca di sigarette: arrestata mamma “orca”
Nemmeno un mese fa l’arresto della nonna di due giovani ragazze, all’epoca minorenni, finite a prostituirsi con un anziano per pochi spiccioli o banali regalie, come generi di prima necessità anche di poco valore (QUI).
Una vicenda che aveva scosso la comunità di un piccolo centro del cosentino e che oggi si “arricchisce” di un ulteriore sviluppo investigativo che ha portato a far scattate le manette anche per la mamma delle giovani vittime.
Anche grazie all’interrogatorio dell’anziano arrestato il 17 maggio scorso, si sarebbe infatti confermato il ruolo che avrebbe avuto nella vicenda la madre delle ragazze, definita dagli inquirenti come la “vera e propria domina dell’attività di prostituzione delle figlie” indotte dalla stessa ad avere rapporti sessuali con l’uomo così da ottenerne da questi, ed in cambio, stecche di sigarette, generi alimentari e poche decine di euro.
Sulla base di queste dichiarazioni rilasciate dall’arrestato, è stata delegata una corposa attività di riscontro investigativo al personale del Commissariato di polizia di Paola che, in breve tempo, ha permesso di confermare la veridicità di quanto affermato dall’indagato.
LA CONFESSIONE DELL’ANZIANO
Gli agenti hanno difatti individuato una serie di riscontri oggettivi alle sue dichiarazioni, consistenti nelle affermazioni dei testimoni indicati dallo stesso uomo e nelle numerose intercettazioni già agli atti.
Proprio dal riascolto di quest’ultime emergerebbe difatti e “con certezza” - ribadiscono i poliziotti - che fosse proprio la donna a sollecitare gli incontri tra la figlia ancora minorenne e l’anziano, chiedendogli continuamente di farle la spesa e di comprarle le sigarette “con il tacito ma palese accordo che nel farlo avrebbe potuto ‘approfittare’ della ragazzina, che puntualmente veniva mandata dalla donna ad ‘accompagnare’ l’anziano”, sostengono ancora gli investigatori.
Nel corso della sua confessione l’anziano ha anche rivelato di essere a conoscenza che non si sarebbe trattato di episodi isolati, ma che le ragazze fossero “vendute” dalla madre anche ad altri che sono al momento ed ancora in corso di identificazione.
A RISCHIO LA BIMBA DI 5 ANNI
L’ordinanza con cui è stata applicata la misura cautelare a carico della donna, emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, Claudio Paris, prevede la sospensione della responsabilità genitoriale, appunto a fronte del grave quadro che emergerebbe dalle indagini ma, cosa ancora più sconcertante, per il concreto pericolo che anche la terza figlia, di appena cinque anni, potesse venire coinvolta nel mercimonio sessuale.
Le minori, già provvisoriamente oggetto di affido urgente da parte del Tribunale dei Minori al Servizio Sociale del Comune di Paola, permarranno in una struttura protetta.
Il provvedimento è stato eseguito dagli uomini del Commissariato di Paola, delegati dalla Procura di Catanzaro. Le indagini sono state dirette dal sostituto Saverio Sapia con il coordinamento dell’Aggiunto Giancarlo Novelli e del Procuratore capo Nicola Gratteri.