‘Ndranghetista vuole il suo negozio, lui non cede: gli danno fuoco
Doveva essere “ammorbidito”, esser convinto, insomma, che fosse meglio cedere alle richieste e vendere il proprio negozio.
Il commerciante, proprietario di una tabaccheria di Reggio Calabria, era difatti riottoso su questa eventualità, ma il fatto che la proposta d’acquisto fosse giunta non da un cittadino normale quanto invece da un presunto esponente della ‘ndrangheta cittadina, ha reso evidentemente tutto più “complicato”.
Così, di fronte al rifiuto del negoziante è scattata una “misura” per così dire più diretta e - almeno nelle intenzioni dei latori del messaggio - ancor più “convincente”: il fuoco appiccato alla saracinesca dell’attività.
Sull’episodio incendiario hanno però indagato da subito i carabinieri del capoluogo dello Stretto che stamani ritengono di aver chiuso il cerchio sulla vicenda arrestando due persone a cui si contestano i reati di tentata estorsione, danneggiamento mediante incendio e porto di arma in luogo pubblico. Nei confronti di uno dei due pende anche l’accusa di associazione mafiosa.
Sui fatti hanno indagato i Carabinieri del Comando Provinciale sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.