Rossano, Cesare Battisti in sciopero della fame: “mi trovo in regime di carcere duro”
Si troverebbe in “un isolamento totale di oltre 27 mesi, dei quali gli ultimi 8 senza mai esporsi alla luce solare diretta” l’ex terrorista Cesare Battisti, rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Rossano. Carcere noto per ospitare diversi terroristi islamici, e dove l’ex brigatista sarebbe l’unico a non seguire costumi e riti della comunità musulmana.
“Questo è l’unico reparto a Rossano sprovvisto perfino delle mattonelle e di servizi igienici decenti; dove nessun operatore sociale mette piede” dichiara Battisti in una lettere aperta scritta di suoi pugno e diffusa a mezzo stampa.
“Il famigerato portone ‘antro Isis’ è tabù perfino per il cappellano, il quale ha finora regolarmente ignorato le mie richieste di colloquio”.
A tal proposito, Battisti denuncia apertamente di trovarsi, di fatto, in regime di carcere duro, nonostante la sentenza di condanna avesse disposto il regime ordinario.
A causa di questa condizione ritenuta troppo dura, l’ex terrorista avrebbe richiesto almeno una volta un trasferimento al fine di essere avvicinato alla famiglia, ma la sua richiesta è stata respinta.
Lo stesso ha dunque dato via ad una nuova protesta, dichiarando lo sciopero della fame e rinnovando la richiesta di essere trasferito altrove.