‘Ndrangheta. Condannato per estorsione, confiscati beni per oltre 30milioni
Sigilli a beni per oltre 30 milioni di euro quelli scattati stamani. I militari della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dal Procuratore della Repubblica, dalle prime luce dell’alba stanno infatti eseguendo un decreto di confisca tra la Calabria e Roma nei confronti di Antonio Saraco, convolto nell’operazione denominata “Itaca-Freeboat” (QUI), culminata nel mese di luglio 2013 con l’emissione di una misura cautelare nei confronti di 25 persone (QUI), ritenute contigue alla cosca Gallace-Gallelli, attiva a Guardavalle, Badolato e su tutta la fascia del basso ionio catanzarese.
Il decreto di prevenzione patrimoniale, emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura Distrettuale locale, ha confermato in toto il precedente sequestro di prevenzione eseguito sempre a suo carico (QUI).
La confisca ha quindi interessato il complesso turistico-alberghiero “Aquilia Resort” di Badolato, struttura ricettiva che si estende su una superficie di 60 mila metri quadrati, composta da un albergo, due piscine, un ristorante e un campo sportivo. Stessa sorte anche per una società con sede a Roma, la It Consulting srl, che gestisce l’intero complesso.
Gli altri beni cautelati sono una villa lussuosa nella capitale, altre due società anch’esse con sede a Roma ed esercenti rispettivamente l’attività di agenzia viaggi-tour operator e quella alberghiera.
Una di queste gestisce - in affitto - il villaggio turistico “Le Rosette Resort” di Parghelia, nello splendido tratto di territorio tirrenico calabrese noto non a caso come la “Costa degli Dei”.
Risultano, inoltre, oggetto della confisca beni immobili localizzati principalmente nella costa ionica catanzarese e, in particolare, 8 magazzini, 3 locali commerciali, 28 appartamenti, 2 fabbricati, 16 terreni, 2 autovetture, un motociclo, quote di due società con sede una a Cosenza e l’altra a Catanzaro operanti nel settore edile e ricettivo, e diversi rapporti bancari e finanziari.
L’INCHIESTA ITACA-FREEBOAT
Nell’ambito del procedimento Itaca-Freeboat, Saraco risulta coinvolto in due episodi di estorsione in particolare nella vicenda relativa alla gestione della struttura portuale di Badolato, realizzata dalla società Salteg e riconducibile a imprenditori modenesi, per le quali è già intervenuta una sentenza di condanna in primo grado e in appello.
Nell’ambito del procedimento penale, a seguito delle investigazioni svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, dirette e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, parte dei beni riconducibili all’uomo erano stati cautelati con un sequestro preventivo, eseguito nel novembre del 2016, che era poi culminato nella confisca penale oggetto della sentenza di primo grado del Tribunale di Catanzaro e confermata dalla sentenza di secondo grado della Corte d’Appello.
La vicenda processuale, con riferimento a un provvedimento di dissequestro emesso medio tempore dalla Corte d’Appello, è stata oggetto anche del procedimento penale trattato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno (la cosiddetta operazione Genesi), conclusosi in primo grado con la condanna dei coinvolti.
Le indagini patrimoniali sono proseguite con ipotesi di intestazione fittizia di beni di una società e il relativo complesso aziendale, tra cui un conto corrente bancario, oggetto di sequestro preventivo.
Le ulteriori indagini patrimoniali, condotte delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/Gico di Catanzaro, hanno consentito di ricostruire un notevole complesso patrimoniale il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e all’attività economica svolta.