CittadinanzAttiva, report sull’acqua: in Calabria costi aumentati del 5,7%
In media, una famiglia calabrese spende 334 euro all’anno per l’acqua, rispetto ai 316 euro stimati nel 2019, con un aumento del 5,7%. È quanto messo nero su bianco nel report annuale sul servizio idrico redatto da CittadinanzAttiva, e che si riferisce al 2020.
Una competizione “vinta” dalla città di Cosenza, che non solo figura tra le meno care d’Italia ma è anche la meno cara di tutta la Regione: con i suoi 185 euro all’anno, è la quarta città più economica d’Italia. Un distacco netto con gli altri capoluoghi calabresi: segue Catanzaro con una spesa di 244 euro, Vibo Valentia con 334 euro, Crotone con 432 euro e Reggio Calabria con 443 euro.
Emerge invece una classifica differente per quanto riguarda la dispersione idrica, una vera e propria piaga che, nel corso di un anno solare, ci porta letteralmente a sprecare il 44,9% dell’acqua a livello regionale. Maglia nera la provincia catanzarese, con una dispersione pari al 57,8%, seguita dalla provincia reggina con il 47,9%, dalla crotonese con il 45,7%, dalla vibonese con il 43,5% ed infine da quella cosentina con il 31,6%.
Al limite della sufficienza, infine, il giudizio degli utenti sul servizio idrico. Superano infatti la sufficienza solo tre aspetti, riguardanti la continuità del servizio, la qualità dell’acqua potabile e la tempestività in caso di emergenze. Al di sotto della sufficienza invece tutti gli altri indicatori, che riguardano l’accessibilità al servizio, la comprensione della bolletta, il rapporto tariffa/qualità, la disponibilità dei gestori sui reclami e la risoluzione delle controversie.