Reggio, fingono di candidarlo per estorcergli denaro: sei rinvii a giudizio
Sarebbero riusciti ad estorcere circa 13 mila euro ad un cinquantenne di Reggio Calabria, facendogli credere di essere candidato alle elezioni regionali del 2014.
La scoperta, avvenuta casualmente nel 2019 a seguito di un’indagine dei Carabinieri e coordinata dal procuratore Sara Amerio, ha permesso dunque di far luce su quello che gli inquirenti ritengono un articolato raggiro a danno di un soggetto con problemi di salute.
Finiscono così a giudizio Giuseppe Morabito, Vincenzo Serafino e Maria Angela Maccarelli, accusati di sequestro di persona; e Salvatore Spinella, Umberto Abbati e Teresa Idone, accusati invece di estorsione.
Secondo l'accusa sarebbero stati loro a far credere al cinquantenne di essere candidato con il Movimento 5 Stelle, effettuando continue e pressanti richieste di denaro al fine di “supportare” la candidatura e coprire le inesistenti spese.
Per il pm, infatti, la presunta attività estortiva sarebbe iniziata sin dalla finta proposta di candidatura, che avrebbe avuto un “costo” di tremila mila euro: due mila per adibire la segreteria e mille per il lavoro necessario.
La situazione si sarebbe aggrava con la pretesa di ottenere la pensione della madre del malcapitato: questi sarebbe stato costretto a consegnare bancomat e libretto postale, ed a prelevare mensilmente le somme per poi consegnarlo agli indagati, che lo avrebbero di fatto “sequestrato” arrivando a dormire nella sua casa nei giorni precedenti all’accreditamento.
Senza più un euro da spremere, all’uomo sarebbe stato fatto sottoscrivere un prestito, che una volta ottenuto sarebbe stato puntualmente consegnato ai suoi presunti aguzzini.
Gli stessi, nel frattempo, gli avrebbero fatto credere di essere sul punto di concludere la vendita di un immobile di proprietà a Roma, nel tentativo di giustificare le continue pretese di denaro, che ammonterebbero a circa 13 mila euro in pochi mesi.