Operazione “No Driftnets”, scacco alla pesca di frodo: sequestrati oltre 15 km di reti illegali
Ben 200 militari della Guardia Costiera sono stati impegnati, tra il 15 aprile ed il 15 luglio, in una importante operazione di contrasto alla pesca illegale a livello nazionale. Si tratta dell’operazione No Driftnets, dal nome delle reti devianti irregolari utilizzate dai pescatori di frodo, spesso impiegate – seppur in maniera sporadica – da alcune marinerie.
L’imponente attività ha portato al sequestro di oltre 40 chilometri di reti illegali e di oltre 11 tonnellate di prodotto ittico. L’operazione ha coinvolto i Centri di Controllo Area Pesca di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Napoli, Bari e Civitavecchia, che nel complesso hanno svolto 221 ispezioni e 1198 controlli, scoprendo 136 illeciti amministrativi e 7 a livello penale, elevando sanzioni per più di 195 mila euro.
In Calabria i controlli si sono concentrati in particolar modo lungo il Tirreno, dove sono state dispiegate la nave Gregoretti e la nave Cavallari. La prima, nello specchio d’acqua antistante le Isole Eolie, ha supervisionato la pesca del tonno sia all’interno che all’esterno delle acque territoriali, sequestrando attrezzi e reti da posta per oltre 10 chilometri.
La seconda invece, dispiegata a largo di Amantea, ha individuato altri 2,5 chilometri di rete illegale con le quale erano state catturate due mante, specie protette, una delle quali dal peso di circa 500 chili.
Altri interventi sono stati svolti dai militari in località San Lucido presso Cetraro, dove sono state rinvenute ulteriori 3 reti lunghe circa 3,8 chilometri. Tutte le reti sono state sequestrate, mentre i trasgressori sono stati sanzionati.