Emergenza idrica, Calabretta (Sorical): “Non serve cercare capro espiatorio”
“Comprendiamo il disagio di quei cittadini che si vedono negare un bene prezioso come l’acqua potabile, ma non si può attribuire a chi oggi amministrata il Comune, o peggio a chi deve gestire la rete idrica, responsabilità che hanno radici antiche a causa dell’assenza in Calabria di un gestore industriale del servizio idrico integrato”.
Così il commissario liquidatore di Sorical, Cataldo Calabretta, in risposta ad alcune critiche mosse in particolare da parte del Comune di Cariati in merito alla mancanza idrica.
Per risolvere l’emergenza a Cariat, ribadisce Calabretta, "non c’è bisogno di capri espiatori ma solo comprensione e sinergie tecniche ed istituzionali”.
“Le cause di disservizi - aggiunge - sono dovute alla riduzione di portata dei fiumi Lese e Cannavò che impedisce la potabilizzazione dell’acqua nella quantità necessaria in questo periodo. Tutto ciò non dipende dalla Sorical, ma dalla scarsa disponibilità di risorsa idrica legata della siccità e ai prelievi non autorizzati sui fiumi Lese e Cannavò”.
“Sorical anche oggi ha inviato i propri tecnici a Cariati per monitorare l’adduzione verso i serbatoi che continua ad essere discontinua. L’impianto di potabilizzazione di Savelli opera quasi a pieno regime la notte e al mattino e subisce una riduzione di acqua grezza, fino al 50% nel pomeriggio-sera” spiega concludendo.
“Da giorni squadre della Sorical supportano i Carabinieri nell’attività di monitorando di tutta l’asta fluviale alla ricerca dei prelievi che impediscono il corretto funzionamento dell’acquedotto”.