Maltrattava la moglie da anni: 56enne finisce in una comunità terapeutica
Libertà vigilata da eseguirsi presso apposita struttura terapeutica. È questa la misura cautelare individuata dal P.M. e notificata dagli agenti della Squadra Mobile di Catanzaro ad un 56enne, S.C., ritenuto responsabile di maltrattamenti ai danni della moglie e del figlioletto di 7 anni.
L’uomo non è nuovo a tali provvedimenti in quanto, già a maggio 2020, era stato condannato per maltrattamenti che sarebbero avvenuti dal 2013 al 2016 proprio ai danni della moglie. Nonostante la condanna, il 56enne avrebbe continuato ad essere violento anche in presenza del bambino.
Dalla complessiva attività d’indagine sarebbe emerso che da anni la donna era costretta a subire reiterate aggressioni fisiche e verbali nonché comportamenti minacciosi e mortificanti da parte dell’uomo.
Sin dall’inizio della relazione sentimentale, da quando cioè erano ancora fidanzati, l’uomo avrebbe manifestato un carattere aggressivo nei confronti della donna tanto da costringerla a vivere in uno stato di sopraffazione, umiliazione e violenza, fisica e verbale, di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita e l’esistenza dolorosa.
Sulla base degli elementi relativi ai più recenti episodi è stata, pertanto, emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro, su conforme richiesta del P.M. Saverio Sapia, la misura di sicurezza della libertà vigilata con obbligo di sottoporsi al programma terapeutico prescritto dal personale medico della struttura terapeutica a cui è stato affidato.