Buoni spesa in tasca ai “furbetti” anziché ai bisognosi, beccati altri 107
Nome in codice “Easy Voucher”: si tratta dell’ennesima operazione dei carabinieri che - come si comprende evidentemente dalla denominazione - è andata a colpire di nuovo l’odioso fenomeno dei buoni spesa Covid che invece di andare solo ed esclusivamente a famiglie realmente bisognose, finiscono invece e spesso nelle tasche di alcuni furbetti che imbrogliano sulle dichiarazioni così da accedere al beneficio.
E di quest’ultimi i carabinieri di Gioia Tauro ne hanno scoperti oggi altri 107 che, di conseguenza, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Palmi.
Gli inquirenti gli contestano i reati di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e la tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
I militari, in pratica, hanno passato al setaccio 410 domante presentate e tutti i certificati e la documentazione a queste allegati, incrociandoli con le verifiche eseguite sul territorio.
È così che si sono imbattuti in diverse irregolarità come delle difformità sull’indicazione della reale residenza o sui componenti del nucleo familiare, la norma stabilisce infatti che l’elargizione debba essere effettuata tenendo conto anche dell’effettivo reddito familiare e non solo di quello del singolo richiedente.
Altre incongruenze sono state riscontrate sulle autocertificazioni, alcune delle quali ritenute mendaci e riguardanti, nella fattispecie, una errata indicazione dell’ISEE.
Alla fine circa un quarto delle domande presentate - come dicevamo 107, di cui 94 presentate da cittadini italiani e 13 da stranieri - sono risultate “irregolari” e dunque se ne è bloccata l’elargizione del sussidio, per un tentato danno erariale complessivo stimato in circa 34.500 euro.
Con quest’ultima attività, sale a 211 il numero delle persone che i carabinieri gioiesi, negli ultimi due anni, hanno segnalato all’Autorità giudiziaria sia per quanto riguarda l’ingiusto ottenimento dei buoni spesa che del reddito di cittadinanza.