Bonus spesa a chi non ha diritto, in barba ai bisognosi: pizzicati altri 13 “furbetti”
Dopo i diversi casi scoperti appena nelle ultime settimane, e in diverse province della Calabria, pare proprio non volere arrestarsi il malcostume dei cosiddetti “furbetti” dei buoni spesa, quanti cioè dichiarino il falso per ottenere il beneficio senza averne diritto e, in alcuni casi, “sottraendolo” a famiglie disagiate e bisognose, colpite dagli effetti economici conseguenti all’epidemia di Covid-19.
Altri 13 sono quelli scoperti difatti dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria e questa volta nei comuni di Condofuri e San Lorenzo.
Le ispezioni delle fiamme gialle - come accennavamo all’inizio - avevano già permesso, a novembre scorso, di accertare nel reggino come 91 famiglie di Africo avessero dichiarato di trovarsi in condizioni di difficoltà tali da non consentirgli nemmeno di acquistare generi alimentari e di prima necessità, ottenendo così il beneficio erogato dal Comune (QUI).
Dopo questo caso i militari hanno proseguito nei controlli passando al setaccio le domante presentate da circa un centinaio di famiglie residenti nei due comuni grecanici e che, sulla base delle autocertificazioni presentate hanno ottenuto nel complesso “aiuti” per oltre 70mila euro.
È così che sono emersi i tredici casi in cui uno o più componenti dei nuclei familiari ispezioni, a seconda delle situazioni, avessero ad esempio e già uno stipendio, anche cospicuo, grazie ad un lavoro regolare.
Oppure, altri che percepissero quando il Reddito di Cittadinanza, se non una indennità di disoccupazione o altre prestazioni sociali agevolate, dunque non compatibili con il beneficio richiesto e percepito; oppure che avessero alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la somma del bonus da ottenere.
Ala fine e per i trasgressori sono scattate delle sanzioni per l’indebita percezione di erogazioni pubbliche e gli stessi sono stati ovviamente segnalati ai rispettivi Comuni affinché avviino il recupero delle somme percepite indebitamente.