Droga, furti ed estorsioni: assediato il fortino dei rom, decine di arresti a Catanzaro
“Aesontium”, ovvero “Isonzo”, quindi viale Isonzo: prende dunque da qui il nome il blitz scattato nel cuore della notte nella città di Catanzaro, quando gli uomini della Squadra Mobile della Questura ed i Carabinieri del comando provinciale, hanno letteralmente cinturato il quartiere sud del capoluogo, da sempre feudo e roccaforte incontrastata dei rom.
Un quartiere senza regole o, meglio, dove le “regole” le dettano proprio le famiglie rom. Un controllo che passa dai furti e va fino alle estorsioni, come gli ormai noti “cavalli di ritorno”, ma soprattutto che passa dalla gestione del lucroso business della droga.
E proprio la gestione degli stupefacenti è al centro dell’inchiesta diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro che ha ottenuto dal Gip l’emissione di un ordine di arresto che ha attinto 21 persone, per nove delle quali si sono spalancate le porte del carcere, mentre le altre dodici sono finite ai domiciliari (QUI I NOMI).
Ma l’indagine non si ferma solo a loro. Ci sono nel complesso ben 46 soggetti indagati nella stessa indagine. Le accuse a vario titolo sono di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, il furto e la detenzione e porto abusivo di armi, l’estorsione e la ricettazione.
ALL’OPERAZIONE di oggi si arriva da due distinte attività investigative, condotte - dal settembre 2016 - rispettivamente una dai Carabinieri e l’altra dalla Polizia, ed entrambe coordinate dalla Dda.
Investigazione che sono state poi riunite in un’unica indagine per la concordanza delle risultanze che riguardano i soggetti coinvolti ed il contesto criminale di riferimento.
L’ipotesi degli inquirenti, dunque, è che nella zona sud del capoluogo esistessero due gruppi, con ruoli specifici assegnati ad ogni proprio componente, come i capi, o gli organizzatori degli approvvigionamenti e della distribuzione della droga, anche al minuto; ma anche le vedette sul territorio, ed i fornitori, con riferimento al fiorente mercato della marijuana, dell’hashish, della cocaina e dell'eroina.
In questo contesto, gli indizi raccolti fanno ritenere agli investigatori che i canali di approvvigionamento della droga, usati da entrambi i gruppi criminali, fossero uno proveniente dalla Puglia, per il tramite di soggetti di origine albanese, uno dei quali raggiunto oggi dalla misura cautelare; oltre che da soggetti contigui ad una delle cosche operanti nel versante della costa ionica.
Lo stupefacente veniva poi venduto al dettaglio, anche a minorenni, non solo in città ma anche in molti paesi dell’hinterland, “in modo sistematico, quasi fosse un’attività imprenditoriale” ha detto in proposito il procuratore Nicola Gratteri.
LE INDAGINI si sono avvalse delle dichiarazione di alcuni collaboratori di giustizia, ma hanno fatto conto anche sull’attivazione di presidi di natura tecnica, che hanno condotto a numerosi riscontri sul territorio, nel corso dei quali sono state arrestate in flagranza nove persone, e si è proceduto inoltre al sequestro di marijuana e hashish, cocaina, eroina e anfetamine.
IL BLITZ è stato eseguito, come dicevamo, dalla Squadra Mobile ed i Carabinieri di Catanzaro col supporto, in fase esecutiva, dei colleghi del Reparto Prevenzione Crimine e delle unità cinofile di Vibo Valentia, oltre che di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato e delle Squadre di Intervento Operativo del 14° Battaglione Carabinieri Calabria.